A Grosseto la Mostra sui Miracoli Eucaristici ispirata al venerabile Carlo Acutis
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
Dal 20 maggio al 23 giugno, solennità del Corpus Domini, la Diocesi di Grosseto ospita la mostra internazionale sui principali Miracoli Eucaristici, 136 al momento quelli documentati e riconosciuti dalla Chiesa, verificatisi nel corso dei secoli in vari Paesi del mondo. L’idea di questa mostra, che continua ad attraversare i continenti, venne a Carlo Acutis, il ragazzino “genio dell’informatica”, morto a soli 15 anni nel 2006, per una leucemia fulminante, che Papa Francesco lo scorso 5 luglio, ha dichiarato venerabile e di cui è in corso la causa di beatificazione.
Una testimonianza fortissima
“Siamo felici di poter comunicare che parte di questa mostra, che nella sua interezza è composta da oltre 160 pannelli, sarà ospitata nella cattedrale per un mese, il periodo in cui nelle parrocchie i bambini ricevono la prima comunione”, spiega don Roberto Nelli, direttore dell’ufficio per la pastorale culturale di Grosseto. “Questa rassegna sarà occasione per far conoscere Carlo ai nostri giovani, sarà lui ad avvicinarli all’Eucarestia. Ogni volta io parlo di lui come un punto di riferimento, come qualcuno al quale aggrapparsi nei momenti del bisogno. La sua testimonianza è fortissima” Dunque oltre alla finalità divulgativa, la mostra ha un obiettivo più alto, avvicinare al mistero dell’Eucarestia quanti più fedeli possibili, portare agli altri ciò che per Carlo Acutis era il centro della sua vita: Gesù. Dall’età di 7 anni, infatti, quando ricevette la Prima Comunione, Carlo non ha mai mancato all’appuntamento quotidiano con la Messa.
La mostra e il rapporto con la diocesi
Centrale nella rassegna il pannello dedicato al miracolo di Siena. “Abbiamo chiesto che fosse presente in cattedrale – prosegue don Roberto Nelli – affinché i nostri ragazzi possano recarsi a Siena con le proprie famiglie per incontrare, vedere, fare esperienza di questa manifestazione miracolosa. Sapere che Dio è presente nell’Eucarestia in tanti luoghi del mondo, io credo che sia molto importante, anche quando accade in piccoli centri e in luoghi sconosciuti”. La mostra ha toccato tutti i cinque continenti e nei soli Stati Uniti è stata ospitata in circa 10mila parrocchie, oltre che nei principali santuari mariani del mondo. L’idea di portare anche a Grosseto la mostra nasce dal legame che la Diocesi ha intessuto con la figura di Carlo Acutis, della cui storia si è parlato anche nell’edizione 2018 della “Settimana della Bellezza”, con la testimonianza offerta agli studenti dalla mamma di Carlo, Antonia Salzano.
Acutis nella 'Christus Vivit' di Papa Francesco
Più di recente poi il Papa, nell’Esortazione Apostolica post-sinodale ai giovani 'Christus Vivit', ha indicato Carlo Acutis come modello per le nuove generazioni per il suo rapporto "sano" con le nuove tecnologie. “Lui – scrive Francesco – ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per tramettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”. La mamma Antonia sottolinea anche con sorpresa come nell’Esortazione post-sinodale sia riportata una frase di Carlo: ‘tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie’. Un vero e proprio motto basato sulla piena consapevolezza del ragazzo. “Proprio perché non voleva diventare schiavo di questi strumenti – spiega la mamma di Acutis – si era imposto anche dei tempi e delle regole per l’utilizzo”. La figura del venerabile Carlo Acutis ha avuto, infine, ulteriore risonanza in queste settimane, in occasione della traslazione delle sue spoglie dal cimitero di Assisi, dove era sepolto dal 2006, al santuario della Spoliazione, sempre nella città serafica.
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