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Consiglio dei vescovi dell'America Latina (Celam) Consiglio dei vescovi dell'America Latina (Celam) 

Card. Ouellet ai vescovi del Celam: ascoltate laici e valorizzate le donne

La Chiesa sinodale al centro dell’intervento del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, nell’ambito dell’Assemblea generale del Consiglio episcopale dell’America Latina (Celam), in corso nella città di Tegucigalpa, in Honduras

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

“Proprio il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”, ha premesso il cardinale  Marc Ouellet, partendo nella sua relazione dal discorso di Francesco per i 50 anni del Sinodo dei vescovi, celebrati nell’ottobre del 2015. Un percorso di riflessione teologica e pastorale - quello offerto dal porporato all’episcopato latinoamericano – per sollecitare infine una presa di coscienza dell’urgenza per la Chiesa contemporanea di sentire e vivere la sinodalità “nella logica della fede nella chiamata di Dio al suo popolo”.

Sinodalità non è organizzazione ma comunione con Dio

“Sinodalità – ha osservato il prefetto della Congregazione per i vescovi – che non significa organizzazione, ma intima comunione con Dio, che si traduce in testimonianza visibile”, come insegna Papa Francesco, di “una scelta che non è solo di stile ma di sostanza”, che richiede a tutta la Chiesa “una conversione missionaria”, “coinvolgendo tutti nella testimonianza del Vangelo”. “Ovviamente – ha spiegato il cardinale Ouellet – i vescovi rimangono al centro della Chiesa sinodale” “ma sono fortemente sollecitati a compiere uno sforzo” “nel trasformare l’attività pastorale in chiave sinodale”.

Non lasciarsi omologare a mentalità e ideologie del mondo

“Non si tratta – ha chiarito il porporato - solo di consultare più adeguatamente il popolo di Dio, ma di riconoscerlo abitato dalla presenza dello Spirito”, appartenente al Corpo di Cristo. “La dimensione operativa della sinodalità” diventa quindi “significativa nella misura in cui si cammina nella fede, seguendo il Vangelo, andando ad incontrare altre culture con un dinamismo evangelizzatore, senza lasciarsi omologare alla mentalità e alle ideologie del mondo”.

Il Collegio episcopale non è la somma dei vescovi responsabili

Il porporato si è poi soffermato sul “profondo legame” tra il concetto di sinodalità e  di collegialità”; la sinodalità ecclesiale si manifesta infatti e si realizza attraverso il ministero dei vescovi. Ma se la Chiesa universale non è la somma né la federazione delle Chiese particolari, né il risultato della loro comunione, ma è una realtà che precede, allo stesso modo il Collegio episcopale non è la somma dei vescovi responsabili delle Chiese particolari, né il risultato della loro comunione, ma è elemento essenziale nella Chiesa universale, che precede ogni Chiesa particolare.

Superare una cultura ecclesiastica ripiegata su se stessa

Guardando al particolare contesto latinoamericana, il cardinale Oullet, ha invitato i suoi vescovi a superare alcuni paradigmi ancora  “molto presenti nella cultura ecclesiastica”, così come lamentato dalla Commissione teologica internazionale, in uno studio sulla sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, pubblicato nel marzo 2018, laddove si punta il dito contro: “la concentrazione della responsabilità della missione nel ministero dei Pastori; l’insufficiente apprezzamento della vita consacrata e dei doni carismatici; la scarsa valorizzazione dell’apporto specifico e qualificato, nel loro ambito di competenza, dei fedeli laici e tra essi delle donne”.

Consultare e formare leader impegnati nella vita pubblica

Da qui l’auspicio del cardinale Ouellet per un “coinvolgimento più deciso e significativo dei laici nella vita pubblica”, portando avanti “con determinazione il dialogo tra pastori e politici, attraverso incontri e dialoghi a vari livelli”, che possano offrire una formazione adeguata ai cristiani impegnati nella vita pubblica. Così anche “è legittimo” - ha aggiunto il porporato - accogliere l'iniziativa di una formazione di leader cattolici che si sta diffondendo con entusiasmo nel continente dopo un incontro molto stimolante a Roma, con un'ampia e qualificata partecipazione di personalità maschili e femminili”.

Combattere la mentalità maschilista e gli abusi sulle donne

L'America Latina - ha rimarcato con forza il cardinale Ouellet ha bisogno di una sinodalità con le donne, cioè di una revisione radicale della situazione della condizione femminile nel continente, al fine di compiere un salto di qualità che cambi la mentalità maschilista, che combatte la violenza subita dalle donne, lo sfruttamento e la povertà che si aggiunge agli abusi e all'abbandono”. “Questa priorità è tanto più necessaria – ha detto - in quanto le donne oggi, sebbene in virtù di una migliore formazione rispetto al passato, sono i pilastri delle comunità parrocchiali, spesso soffrono della mentalità clericale dei pastori. L'accesso che hanno avuto all'istruzione superiore è un fatto culturale di enorme importanza, che non giustifica più la loro relegazione a ruoli marginali e l'esclusione nei processi decisionali. La vitalità di una Chiesa sinodale in America Latina dipenderà dalla conversione culturale, che presuppone l'autentica e urgente promozione della donna nel continente”.

La Chiesa ha bisogno della fede dei giovani

Infine un richiamo a non trascurare i giovani: la Chiesa ha bisogno del loro entusiasmo, delle loro intuizioni della loro fede, come Francesco scrive nella esortazione apostolica Christus vivit.

       

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16 maggio 2019, 13:22