Card. Parolin ai giovani: annunciate a tutti che Cristo vive
Marco Guerra – Marina Tomarro - Città del Vaticano
“Con questa solenne veglia diamo inizio al cammino di preparazione alla celebrazione del centenario della canonizzazione di San Gabriele dell’Addolorata, Patrono dei giovani cattolici dell’Italia e dell’Abruzzo”. Così il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha aperto il suo intervento nella Veglia Mariana Internazionale, che si è svolta ieri al Santuario all’Isola del Gran Sasso, richiamando l’attenzione sul forte legame tra il santo dei giovani con Maria, la Madre di Gesù. “La Madonna – ha detto il porporato – lo ha preso per mano, portandolo nelle vette più alte della santità”.
Ritornare sotto la Croce insieme a Maria
“Anche noi, pensando a San Gabriele, siamo invitati a ritornare con il cuore e la mente sotto la Croce insieme con l’Addolorata” ha detto ancora il cardinale nel suo intervento alla veglia, promossa dalla Diocesi Teramo Atri e che si inserisce nell'ambito del convegno internazionale per i giovani, che si è concluso questa mattina, dal titolo “Da San Gabriele a San Giovanni Paolo II. Le GMG nella vita della Chiesa e del mondo”.
Cristo cammina con noi
“A voi, cari giovani – ha proseguito il Segretario di Stato Vaticano - vorrei affidare questo grande e impegnativo compito: annunciate a tutti che Cristo vive, come ci ha ricordato Papa Francesco nella Sua Lettera apostolica a voi indirizzata, Cristus vivit: “Cristo vive”. Il cardinale Parolin ha quindi invitato i giovani a fare in un modo che l’esperienza di Maria animi le loro vite: “Siamo chiamati a non aver paura di cercare, di verificare, di approfondire senza restare fermi, ma camminando nella storia, perché il Risorto cammina con noi”.
Il collegamento video internazionale
Cinque i paesi in collegamento video con la Veglia: Czestochowa (Polonia), Nitra (Slovacchia), Nairobi (Kenya), Montevideo (Uruguay) e Hyderabad (India). Il cardinale ha esortato tutti i giovani a non avere paura di accogliere le sfide del nostro tempo, soprattutto quelle legate alla globalizzazione e alla ricerca scientifica. E richiamando proprio la figura di San Gabriele come esempio ha sottolineato: “Studiava, frequentava gli ambienti del suo tempo, serviva i fratelli in difficoltà, era assiduo nella formazione cristiana. Era un giovane con la vita simile a quella dei suoi coetanei, sebbene colma del rapporto del tutto unico che lo univa a Dio”.
Cristo è il centro della storia
Il porporato poi sottolineato che “Gesù non è il profeta di un nuovo messaggio religioso o sociale, ma è, come ci ha ricordato San Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Redemptor Hominis, il “centro del cosmo e della storia”. “S. Gabriele lo ha sperimentato in prima persona – ha aggiunto - senza il Risorto non si può vivere pienamente la propria esistenza. Aveva cercato in tutti i modi di sfuggirgli, ma alla fine ha dovuto cedere, perché la sua vita era piena solo con Lui, il vivente”.
La benedizione alla Croce del Cammino del Gran Sasso
Al termine della Veglia il cardinale Parolin ha benedetto la Croce che sarà posta sul Corno Piccolo del Gran Sasso d’Italia, e la prima pietra del sentiero di un nuovo cammino che partirà dal Santuario di San Gabriele per giungere a quello di Giovanni Paolo II nella località di San Pietro della Ienica, per un percorso di 39 Km che uniranno ancora una volta queste due figure di santità care ai giovani.
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