Perù. Appello vescovi: continuiamo ad accogliere i migranti venezuelani
Nella lettera mons. Cabrejos sottolinea quella che finora è stata “la disposizione del Governo peruviano per accogliere i venezuelani”, che hanno potuto trovare “una terra di pace e solidarietà nella quale poter progettare il futuro e ricostruire le loro vite e quelle dei loro familiari”. L’arcivescovo fa notare anche che gli 800mila venezuelani presenti nel Paese stanno contribuendo a formare una società “multiculturale, fraterna, tollerante e rispettosa delle diverse culture”.
Chiesa: visto umanitario limiterebbe l’accesso dei profughi venezuelani
Il presule esprime al presidente della Repubblica la sua preoccupazione su due questioni. In primo luogo, il fatto “che si sia sviluppato un incremento della percezione negativa dei migranti, da parte di alcuni Governi regionali e locali”. Un fenomeno che ha incentivato “uno sguardo discriminatorio”, xenofobia e pregiudizi, magari prendendo spunto da fatti criminosi commessi da una piccola minoranza di venezuelani, i quali costituiscono, con 299 detenuti, una parte piccolissima della popolazione carceraria in Perù, solo lo 0,04%.
In secondo luogo, il presidente della Conferenza episcopale invita a riflettere sulle conseguenze della scelta di chiedere il visto umanitario per consentire ai venezuelani l’ingresso nel Paese: “Questa esigenza potrebbe significare un pericolo imminente o una tentazione di limitare e restringere l’accesso al sistema di protezione per i rifugiati, di fronte all’aumento dei richiedenti”.
La lettera si conclude con la conferma della disponibilità della Chiesa a collaborare per l’accoglienza e l’inserimento dei migranti. (Agenzia Sir)
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui