Vescovi Guinea Bissau al nuovo governo: garantire pace e sicurezza
Isabella Piro – Città del Vaticano
I vescovi della Guinea-Bissau hanno chiesto al nuovo governo di garantire la pace e la sicurezza nazionale, al fine di portare il Paese fuori dalla crisi nella quale è precipitata negli ultimi anni. Lo riferisce l’agenzia Fides. Nel 2015, infatti, il governo è stato sciolto per contrasti tra il presidente, José Mario Vaz, e l’ufficio del primo ministro, e da allora il clima di instabilità politica è stato costante.
Guardare sempre al bene comune
Per questo, il vescovo di Bissau, mons. José Câmnate na Bissign, ha evidenziato la necessità che i politici guineani previlegino sempre l’interesse comune. “Solo chi è animato da uno spirito patriottico dovrebbe continuare a fare politica, non coloro che pensano semplicemente a risolvere i propri problemi personali”: ha detto il presule in un’intervista alla emittente cattolica della Guinea-Bissau, “Radio Sol Mansi”. Mons. José Camnate Na Bissign ha sottolineato anche che il popolo guineano ha sofferto abbastanza e quindi merita di ottenere pace, stabilità, sicurezza e benessere sociale.
Il ruolo significativo delle donne
Il presule ha poi ricordato che il popolo guineano ha già fatto la sua scelta alle urne del 10 marzo scorso e che spetta ora agli eletti realizzare quello che hanno promesso durante la campagna elettorale. Dal suo canto, il vescovo di Bafatá, mons. Pedro Carlos Zilli, sempre in un’intervista a “Radio Sol Mansi”, ha ricordato che i politici hanno la responsabilità di tutelare il bene comune. “Siamo fiduciosi nel fatto che il nuovo governo funzionerà - ha detto – anche perché ha integrato un numero significativo di donne, e speriamo che siano in grado agire per il bene del Paese”.
Serve dialogo tra maggioranza ed opposizione
Mons. Zilli ha, inoltre, auspicato un dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione, in modo da consolidare la democrazia nel Paese. La scorsa settimana, il presidente della Guinea Bissau, José Mario Vaz, che ha completato il suo mandato di 5 anni il 23 giugno, ha nominato il nuovo governo e il procuratore generale della Repubblica dopo che la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), aveva chiesto che entrambe le cariche fossero nominate entro il 3 luglio.
Puntare su sviluppo integrale e solidarietà
Da ricordare che nei mesi scorsi, in vista delle elezioni di marzo, la Conferenza episcopale locale aveva diffuso un messaggio intitolato “Il futuro della nazione è nel voto libero e consapevole”. Nel documento, i presuli esortavano la comunità ad avere “uno sguardo di speranza” per il futuro della Guinea Bissau, pur consapevoli delle tante difficoltà, quali l’instabilità politica e governativa, l’aumento della povertà, le carenze in settori essenziali come quello della sanità e dell’istruzione, la sfiducia nelle istituzioni. Di qui, l’appello a promuovere il “bene comune”, con l’aiuto di “politiche che puntino sullo sviluppo integrale della persona” e sulla “solidarietà” tra le generazioni.
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