A Bologna il Festival Francescano: 150 eventi all'insegna del dialogo
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
Ci sono avvenimenti destinati a cambiare la storia, altri a farla. E’ il caso dell’incontro straordinario tra Francesco d’Assisi e il Sultano d’Egitto, al-Malik al-Kamil, accaduto 800 anni fa in una città sul delta del Nilo chiamata Damietta. Era il 1219 quando il Frate Santo, nel pieno della quinta crociata, decise di scendere in campo per promuovere la pace con la benedizione e il permesso di Papa Onorio III. Così, mentre sulle due rive del Mediterraneo scorrevano l’odio, il sangue e la violenza, San Francesco partì per l’Egitto con un’unica missione: far si che il Vangelo incontrasse il Corano, che il Cristianesimo cercasse la mano dell’Islam per il bene del mondo intero. Un gesto inatteso, profetico, potente nelle intenzioni e nei risvolti, ma rimasto per molto tempo “poco glorioso”, anzi considerato dai più un fallimento perché nell’immediato il Poverello D'Assisi non convertì il Sultano e nemmeno ne uscì martire ma è proprio nel suo desiderio profondo di scendere tra i musulmani, senza borsa né bisaccia, con l’unica arma del rispetto e dell’annuncio della Parola di Dio, che si colloca ancora oggi la rotta da cui partire nella ricerca di intesa e armonia tra Oriente e Occidente.
150 eventi per provare a dialogare
Ma che cosa racconta quel fatto agli uomini di oggi? A questo interrogativo cercherà di rispondere l’undicesima edizione del Festival Francescano, che si terrà a Bologna dal 27 al 29 settembre 2019. Oltre 150 eventi, tutti gratuiti che, “Attraverso parole”, porteranno in Piazza Maggiore, cuore spirituale e civile della città, prove di dialogo: conferenze, spettacoli, workshop, mostre, la biblioteca vivente, attraverso la quale potranno essere presi in prestito "libri in carne ed ossa" che tanto hanno da raccontare per superare pregiudizi, paure, esclusione, vere piaghe del nostro secolo. Ancora, fast conference, contraddittori, testimonianze e performance teatrali. Un programma ricco, con ospiti di eccezione, per creare, con uno stile francescano, un confronto tra posizioni anche molto distanti tra loro.
La tenda dell'incontro
Una novità su tutte: la tenda dell’incontro che come quella biblica di Abramo, rappresenterà il paradigma dell’ospitalità. “La tenda – dice fra’ Dino Dozzi, direttore scientifico del Festival, è il simbolo dell'evento e il cuore del messaggio che vogliamo trasmettere: ascoltare l’altro, trovare delle mediazioni per diventare famiglia umana, come il nostro Papa ci chiede, e non una gabbia di animali che si sbranano tra loro. In questo spazio la diversità deve diventare motivo di conoscenza vicendevole e arricchimento. Per rendere nuovamente possibile l’incontro fra persone, occorre ritornare ad usare parole che siano cariche di senso e gravi di responsabilità, altrimenti rischiamo di distruggerci".
Costruire il futuro
“Sulle orme di Francesco – aggiunge il presidente del Festival, fra’ Giampaolo Cavalli, la nostra missione è quella di conciliare idee diverse, cercare percorsi, strade possibili per costruire il futuro. Il mondo francescano vuole ancora una volta attraverso il Festival riaffermare la propria vocazione, il proprio desiderio di incontro con tutte le persone qualsiasi sia l’estrazione sociale, il luogo, di provenienza, la storia, ricordando che Francesco oltre a dialogare col capo saraceno, dialogava con i reietti, gli animali, il lupo, la gente di Gubbio”.
Dialogo interreligioso e non solo
Alla presenza dell’arcivesco di Bologna, mons. Matteo Zuppi, l’ex brigatista Adriana Faranda e la figlia di Aldo Moro, Agnese, parleranno del percorso di “giustizia riparativa che le vede coinvolte”. Atteso anche il dialogo tra teologi cristiani e musulmani, tra l’economista Romano Prodi e il gesuita direttore de “La Civiltà Cattolica”, Antonio Spadaro sui rapporti tra Occidente e Cina. Tra gli spettacoli in Piazza Maggiore, quello con il cantante e musicista Simone Cristicchi che si esibirà con l’Orchestra Collegium Musicum Almae Matris nel tour “Abbi cura di me”. In questi tre giorni non si affronterà la questione da un punto di vista teorico, un approccio che troppo spesso conduce a “un altruismo a basso prezzo”, ribadiscono gli organizzatori, al contrario, si cercherà di mettere in atto prove di dialogo, su argomenti che interessano tutti. Non solo, dunque, dialogo tra le religioni, bensì confronto tra generazioni, culture, generi, discipline. Il Festival è organizzato in collaborazione con Comune e Chiesa di Bologna, patrocinato dalla Città, dalla Regione Emilia-Romagna e dalla CEI, sostenuto da BPER Banca e Nykor Pilot Pen. Il programma completo su www.festivalfrancescano.it
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