Mozambico: vescovo Pemba denuncia assalti di milizie islamiche
A denunciare questa situazione dimenticata dal mondo è mons. Luiz Fernando Lisboa, brasiliano, vescovo della diocesi di Pemba, in una coraggiosa lettera aperta al popolo di Capo Delgado, dove sono in corso da settembre 2017 oscuri assalti di sedicenti milizie islamiche provenienti dai Paesi limitrofi o ribelli interni.
Non ci rassegniamo alla violenza
È una regione ricchissima di pietre preziose (soprattutto rubini), terre, legname. “Voglio lanciare un appello a tutte le persone di buona volontà di Capo Delgado – scrive nella lettera giunta al Sir, che porta la data del 18 luglio 2019 -, perché non ci rassegniamo alla violenza e non ci stanchiamo di chiedere giustizia e pace”. “Come fantasmi – osserva mons. Lisboa -, i ribelli (contro chi o cosa cosa?) appaiono e scompaiono senza farsi vedere, nei momenti più inaspettati, lasciando dietro di sé solo tracce di disastri. Ma sappiamo che i fantasmi non esistono. È un pezzo di lenzuolo che nasconde qualcosa o qualcuno. Abbiamo bisogno di tirare giù questo lenzuolo per smascherare chi si nasconde dietro e sapere contro chi lottiamo o, meglio, chi ci sta annichilendo, per sapere come difenderci e porre fine al male che ci opprime”.
La Chiesa, le istituzioni e la comunità vivono in un clima di paura e insicurezza
Il vescovo descrive la sua visita pastorale nel distretto di Palma, dove ha incontrato centinaia di persone sfollate dalle proprie case o in lutto per la morte dei propri cari. E bambini che non possono andare a scuola perché sono chiuse. “La Chiesa, le istituzioni e la comunità – afferma – vivono in un clima di paura e insicurezza”. Mons. Lisboa chiede “indagini precise e chiare” e pone alcuni interrogativi: “C’è un legame con il traffico di organi? Si tratta di riciclaggio di capitali? Gli attacchi sono legati al commercio di pietre preziose? La nostra provincia è un corridoio di trafficanti di beni diversi? Non ci sarà un problema di esagerata concessione di terra per lo sfruttamento minerario?”. Per il vescovo di Pemba “viviamo da più di un anno e mezzo in una situazione in cui è difficile pensare e parlare al popolo di ‘speranza, pace e riconciliazione'”, finché il popolo stesso sarà “strumentalizzato da poteri occulti che cercano di imporre i propri interessi”. (Agenzia Sir)
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