Strage al Gilroy Garlic, vescovi Usa: porre fine a uccisioni violente
"Come americani dobbiamo essere onesti con noi stessi nel riconoscere di avere una sorta di malattia, quasi una piaga, ovvero il problema della violenza armata", scrive mons. Dewane, presidente del Comitato interno per la giustizia e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, nella nota successiva alla strage al Gilroy Garlic Festival, con cui chiede azioni concrete per fermare la violenza armata che causa morte negli Usa.
Un avvenimento straziante
Il vescovo ha espresso la partecipazione della Chiesa al dolore delle famiglie di chi ha perso la vita: "E' straziante sapere che, ancora una volta, una sparatoria sulla folla ha strappato via vite innocenti e provocato diversi feriti". Il presule ha ricordato che "il Signore ci chiama a confortare coloro che piangono e a essere portatori di pace in un mondo violento" e ha ribadito che "la Chiesa deve agire per aiutare e sostenere tutte le persone colpite dalla violenza armata".
I fatti del Gilroy Garlic Festival
Il 29 luglio un ragazzo di 19 anni, Santino William Legan, ha aperto il fuoco sulla folla presente all'ultimo giorno del Gilroy Garlic Festival, un tradizionale appuntamento gastronomico di San Josè, nel nord della California. Prima di essere ucciso dagli agenti, il giovane ha sparato all'impazzata causando il ferimento di diverse persone e la morte di un bambino di 6 anni, di una ragazza di 13 e di un ventenne. Mons. Dewane ha affermato che "è inquietante che la società attuale sembri consentire ad alcune persone di sentirsi a proprio agio nell'essere violenti".
Modificare la politica sulle armi
La nota diffusa da mons. Dewane è anche un'esortazione ai legislatori a modificare la politica sulle armi e invita a una riflessione: "Come cristiani, dobbiamo fare un esame di coscienza , pentirci per ciò che ci ha fatto arrivare a questo punto e, con la grazia di Dio, abbandonare tali atti insensati e disumani". Inoltre il vescovo esorta a "compiere i sacrifici necessari per porre fine alle uccisioni violente che proliferano nel Paese".
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