Vescovi Sud Corea: speranze per la riconciliazione e l’unità
L’incontro si è tenuto domenica 30 giugno a Panmunjeom, una città – sottolinea mons. Hee-jong – che è “simbolo della divisione della penisola coreana”. L’evento, aggiunge il presule, rappresenta “una pietra miliare storica per la pace nella penisola coreana, nel nord-est asiatico e nel mondo”. Mons. Hee-joong ricorda, inoltre, che il 25 giugno scorso, in occasione 69° anniversario della “fratricida guerra di Corea”, la Chiesa cattolica ha celebrato la “Giornata di preghiera per la Riconciliazione e l’unità del popolo coreano”, sul tema “Beati di operatori di pace”. Per l’occasione, si è svolta una “Messa per la pace” a Imjingak, un villaggio situato nella Zona demilitarizzata (la così detta Dmz) al confine con la Corea del Nord.
Sostegno e incoraggiamento internazionale
“La Chiesa cattolica in Corea chiede che si continui a promuovere incontri di dialogo e scambio e chiede anche alla comunità internazionale sostegno e incoraggiamento”, scrive il presidente dei vescovi, auspicando che i summit tra Corea del Sud, Stati Uniti e Corea del Nord possano portare “buone notizie per ridurre l’ansia e contemporaneamente aumentare la speranza”. “Nonostante tutte le difficoltà che ha incontrato il viaggio verso una pace duratura nella penisola coreana”, ha concluso l’arcivescovo, “il giorno della riconciliazione e dell’unità dei coreani arriverà presto”.
L’appello del Papa
Da ricordare che domenica 30 giugno, all’Angelus, anche Papa Francesco aveva espresso le sue speranze per l’incontro Trump-Jong-Un: “Nelle ultime ore – ha detto il Pontefice - abbiamo assistito in Corea a un buon esempio di cultura dell’incontro. Saluto i protagonisti, con la preghiera che tale gesto significativo costituisca un passo ulteriore nel cammino della pace, non solo su quella penisola ma a favore del mondo intero”. (Agenzia Sir)
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