Ultime battute al Meeting di Rimini. Emilia Guarnieri: bilancio positivo
Alessandro Guarasci - Rimini
"Ancora una volta il Meeting si è rivelato un luogo di costruzione e di conoscenza" reciproca. Così Emilia Guarnieri, presidente della fondazione che organizza il Meeting di Rimini, al microfono di Radio Vaticana Italia. In questi giorni, rimarca, è stato dato spazio al "dialogo" e alla "valorizzazione di temi positivi", in un "mondo così litigioso". E mentre un'edizione si chiude, già si guarda al futuro, con il 41.esimo appuntamento, dal 18 al 23 agosto, sempre negli spazi della Fiera di Rimini, sul tema: "Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime". L'espressione, del filosofo Abraham Heschel, talvolta è stata ripresa dal fondatore del movimento, don Luigi Giussani.
R. – Direi, un bilancio estremamente positivo, tanto nei numeri, nelle presenze – che sono state anche superiori rispetto al previsto – ma un bilancio estremamente positivo dal punto di vista di quello che questo Meeting ha rappresentato: il dialogo, l'incontro tra le persone, la valorizzazione di temi positivi in questo mondo così litigioso. Qui le persone hanno veramente costruito rapporti sulle questioni importanti del vivere, sul tema della democrazia, dei diritti, del lavoro, sul tema del vivere in città … tutte queste tematiche sono state veramente affrontate, pur nelle diversità, ma in maniera costruttiva. L’altro aspetto estremamente importante è che questo Meeting ha proseguito su questo tema dell’incontro, della stima tra chi è diverso: tra chi è diverso per storia, per religione, per cultura … La presenza degli amici della Lega musulmana mondiale è stata in tal senso estremamente significativa, come significativa è stata la presenza degli amici ortodossi con una mostra anche molto bella, molto interessante … Direi che ancora una volta il Meeting si è rivelato un luogo di costruzione, di conoscenza, di uso della ragione più che di dibattito.
Il tema della sussidiarietà rimane importante in una società che purtroppo tende ad essere sempre meno solidale …
R. – Sì: sempre meno solidale, sempre meno amicizia, sempre meno rapporti, costruzione di muri … credo che il Meeting sia stato davvero un segnale di altro genere.
La crisi politica quanto ha inciso – se ha inciso – su questo appuntamento?
R. – Il Meeting ha attraversato questa settimana con qualche spostamento di programma, ma direi che dal punto di vista dei contenuti, tutti i contributi anche da personalità del mondo politico che avrebbero dovuto esserci, ci sono stati; importante l’intergruppo per la sussidiarietà, importante la presenza del ministro Moavero … Quindi, direi che tutto sommato il Meeting si è rivelato un luogo in cui anche in un momento di crisi si può ragionare e discutere e affrontare le questioni.
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