109 anni fa nasceva Madre Teresa. Suor Prema: era la Madre dei non voluti
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
Il 26 agosto del 1910, a Skopje, nell’ex Jugoslavia, nasceva Anjeze Gonxhe Bojaxhiu più tardi nota al mondo con il nome di Madre Teresa di Calcutta. Piccola nella statura, grande nell’amore e nella carità, immensa nel carisma di donazione verso i più poveri tra i poveri. La suora dal sorriso luminoso, inizia la sua missione proprio a Calcutta nel 1929, ma la svolta della sua vita porta la data indelebile del 10 settembre 1946. Suor Teresa è in treno, diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, quando sente la “seconda chiamata”: il grido di Gesù in croce che dice “Ho sete!”. È la chiamata a dedicarsi agli scartati di qualunque credo, etnia e contesto sociale, ad asciugare le lacrime dei disperati, a riparare i cuori feriti, a curare gli ammalati, a fasciare le piaghe provocate dalle fame e dal degrado. E’ solo nel 1948, il 15 agosto, che lasciate le suore di Loreto, diventa Madre Teresa e nel 1950 fonda la Congregazione delle Missionarie della Carità che oggi conta nel mondo oltre seimila sorelle, attive in 130 differenti Paesi. Negli anni ’80 nasce l’amicizia vera e profondissima con Giovanni Paolo II, mentre nel 1979 ottiene il Premio Nobel per la pace. In quell’occasione però rifiuta il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori e chiede che i 6000 dollari vengano spesi per aiutare i poveri della sua città e dell'India. Muore nel 1996, all’età di 87 anni, dopo un lungo e doloroso periodo di malattia ma pochi anni dopo, nel 2003 è già tra le schiere dei beati. Il 4 settembre 2016, Papa Francesco l’ha voluta Santa, proprio lei che era solita ripetere: “la santità non è un privilegio di pochi. È un semplice dovere per voi, per me. Se vi sono poveri nel mondo è perché voi ed io non diamo abbastanza”, è stata eletta dal Pontefice, modello di santità e patrona del volontariato.
Questa mattina a Calcutta, l’arcivescovo della città, monsignor Thomas D’Souza, ha celebrato una Messa di ringraziamento, davanti a molti fedeli, quindi ha acceso una candela sulla tomba di Madre Teresa, ringraziando Dio per averla donata al mondo e soprattutto ai poveri. Suor Mary Prema, attuale superiora generale della Congregazione, in occasione del compleanno della Santa ha condiviso una breve riflessione. “La Madre - ha detto - non si preoccupava del successo, della ricchezza, della gloria e del potere. Ella sapeva che Dio l’aveva chiamata e che Dio è sempre fedele. La cultura albanese l’ha educata a mantenere la parola data, persino a costo della propria vita. La Madre era fedele a ciò che sua madre le aveva insegnato. Era fedele alla promessa battesimale di servire Dio nella Chiesa cattolica. Era fedele alla sua chiamata di appartenere solo a Gesù come suora. Era fedele alla chiamata di Dio, a servirlo nei più poveri tra i poveri in India e in tutto il mondo”. E poi ancora “È diventata difensore del diritto alla vita dei bambini abortiti, abbandonati e disabili. È diventata la Madre dei non voluti e di coloro che venivano considerati inutili e un peso per la società. È diventata un’icona dell’amore tenero e premuroso di Dio. Era fedele nel dedicare se stessa al servizio più umile, tanto che nel 1985 il segretario generale delle Nazioni Unite Perez de Cuellar l’ha definita La donna più potente al mondo".
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