Nigeria. Dalla plenaria dei vescovi l'appello all'unità nazionale
“Occorre rafforzare il senso di appartenenza nazionale”: questo l'appello centrale dei vescovi nigeriani espresso nelle conclusioni della Plenaria terminata il 20 settembre scorso.
Paese profondamente diviso
“Notiamo con sgomento che a diversi mesi dalle elezioni generali, svariate aree della nostra nazione vivono ancora in una situazione precaria. Il Paese è profondamente diviso – scrivono i presuli - Questo risulta evidente nelle nomine di funzionari in posizioni d’importanza nazionale, nelle modalità di condivisione delle risorse e nella distribuzione di servizi sociali”. Di qui, l’appello rivolto in particolare al governo federale “a garantire che non prevalgano considerazioni di egemonia etnica o religiosa nel nostro Stato multi-religioso e secolare”. “Il senso di appartenenza ad un’unica nazione deve prevalere sulle differenze tribali, religiose o politiche”, ribadisce la Chiesa cattolica nigeriana.
Allarme per l’aumento di violenze e suicidi
Le divisioni alimentano gli atti violenti, denunciano poi i vescovi: “Vi sono sfortunatamente ancora troppe morti derivanti dalla diffusione di banditismo, rapimenti, assassini, rapine a mano armata, uso sconsiderato della forza da parte delle agenzie di sicurezza e linciaggi. Ultimamente, si è avuta un'impennata nei casi di suicidio, anche tra i nostri giovani. Inoltre, sono continuati gli scontri tra pastori e comunità locali e le attività degli insorti di Boko Haram, con la morte di tante persone innocenti. Queste violenze rendono molto precaria la vita in Nigeria”.
Serve un decentramento delle forze di sicurezza
Pur riconoscendo gli sforzi compiuti dal governo per combattere l'insicurezza, i presuli osservano che “il governo federale, cui è affidato il potere di controllare le principali agenzie di sicurezza, è sopraffatto”. Per questo, si auspica “un decentramento delle forze di sicurezza per ottenere risultati efficaci”.
Condivisione equa delle ricchezze e delle opportunità
“La Nigeria è dotata di notevoli risorse naturali, umane e spirituali - sottolineano ancora i presuli - Purtroppo, le autorità politiche non sono state capaci di metterle a frutto adeguatamente, né di ridistribuirle in modo equo. Laddove non esiste una condivisione equa della ricchezza e delle opportunità, è inevitabile che ci sia una crisi”. Infine, il messaggio si conclude con un’esortazione: “Chiediamo ai cristiani e alle persone di buona volontà di predicare quotidianamente questo messaggio di giustizia e pace e di viverlo coerentemente. Possa la Beata Vergine Maria Nostra Madre, Regina della Pace e Patrona della Nigeria intercedere per noi”. ( Agenzia Fides)
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