Violenze in Messico. I vescovi: servono conversione e azione
"Beati coloro che lavorano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9). Si ispirano al versetto evengelico di Matteo i vescovi messicani nella nota di ieri sera in cui, dopo le ultime violenze che hanno insanguinato il paese a Culiacán e in altre comunità come Michoacán e Guerrero, offrono preghiera e solidarietà ai feriti e alle famiglie delle vittime. Si è trattato di ennesimi atti criminosi ai danni anche della polizia che ha perso almeno una ventina di agenti, e che ruotano intorno ai clan del narcotraffico. La Chiesa tutta prende posizione dunque e si rivolge all'intera comunità con la voce del presidente della Cem - Conferenza episcopale messicana - mons. Rogelio Cabrera López, arcivescovo di Monterrey, e del segretario generale, mons. Alfonso Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey.
Dalla rabbia alla riflessione alla conversione
"Questi eventi - scrivono i presuli- provocano naturalmente paura, rabbia e disperazione. Ma vogliamo passare da questi sentimenti spontanei alla riflessione e alla risposta collaborativa nella costruzione della pace". Da qui la loro esortazione innanzitutto rivolta a chi provoca violenza e morte poi alla classe politica, infine ai credenti e alla persone di buona volontà. "Esortiamo coloro che provocano violenza, morte e sofferenza a ripensare, pentirsi e convertirsi. Esortiamo le autorità a compiere uno sforzo supplementare per ridurre la stragrande maggioranza delle violenze subite da gran parte della nostra popolazione su tutto il territorio nazionale.Invitiamo tutti i credenti e le persone di buona volontà ad unirsi per lavorare per la pace, superando ogni rivalità, confronto e interessi particolari".
La posizione della Chiesa
In questo contesto i vescovi ribadiscono quindi l'impegno della Chiesa cattolica che continua ad essere quello di "rafforzare ed espandere ulteriormente le azioni pastorali che contribuiscono al rispetto della dignità di ogni persona, a rafforzare le famiglie, l'educazione alla pace, la giustizia sociale e ad aiutare a guarire le persone e le comunità colpite dalla violenza". L'invito che i vescovi rilanciano infine è per un impegno globalie a farsi " seminatori di speranza e di pace", per riuscire a "vivere la giustizia, il rispetto, il dialogo, la collaborazione e la riconciliazione".
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