Terra Santa. Sandri incontra il clero di Gerusalemme
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, è partito il 30 settembre per la Terra Santa, dove rimarrà fino al 4 ottobre su invito della Custodia che in questi giorni celebra gli 800 anni del Pellegrinaggio di pace di San Francesco in Terra Santa con diverse iniziative commemorative.
La visita all’istituto per disabili
Ieri il porporato ha svolto il primo giorno di visite ufficiali, che è iniziato nel villaggio di Ain Karem che ricorda l'incontro tra Maria e la cugina Elisabetta, in quel santuario vivente che è rappresentato dalla Casa delle Suore della Carità di San Vincenzo de Paoli. Tre religiose, insieme ad alcune volontarie, hanno accolto di prima mattina il Prefetto per celebrare l'Eucarestia di Santa Teresa di Lisieux nella Cappella della Casa.
Il cardinale ha poi visitato i reparti e le stanze dell'Istituto, che accoglie 52 bambini e giovani portatori di gravi disabilità fisiche e cognitive, e l'annessa scuola che quotidianamente si attiva con alunni esterni. Si tratta di giovani ospiti, ebrei, cristiani e musulmani, che attraverso la sinergia tra le religiose, il personale, i volontari e i collaboratori messi a disposizione dalle autorità locali vengono accuditi quotidianamente, con attenzione ai più moderni mezzi di riabilitazione funzionale ma soprattutto con un impegno cristiano che ha fatto affermare al Prefetto "qui voi rendete vivo e sperimentabile il Vangelo di Gesù".
Le scuole cristiane
La seconda tappa mattutina è stata la visita al Collegio dei Fratelli delle Scuole Cristiane (Lasalliani), nella Città Vecchia di Gerusalemme, ove il cardinale Sandri ha potuto sostare con i tre religiosi presenti, venendo informato sulle attività scolastiche e alcune difficoltà incontrate dal personale che proviene dai Territori per poter essere presente nel lavoro quotidiano. Particolare lo spazio dedicato al dialogo con una classe degli studenti liceali, con i quali il Prefetto ha dapprima introdotto lanciando la sfida di una crescita complessiva della persona umana libera dai condizionamenti imposti da una mentalità comune che sembrerebbe far trionfare soltanto il singolo slegato da ogni riferimento agli altri, per seguire invece la strada tante volte indicata da Papa Francesco di mantenere l'apertura agli altri come tratto qualificante del proprio percorso.
L’incontro negli uffici della Pontifical Mission
Terza tappa, sempre nella Città Vecchia, l'incontro con il personale negli uffici della Pontifical Mission, realtà istituita da Papa Pio XII e poi affidata da san Paolo VI alla Cnewa di New York. Il porporato ha potuto ascoltare la storia e le attività di questa agenzia, con i progetti realizzati, i legami con i donatori di tutto il mondo, l'attenzione particolare alla promozione di attività pastorali quali il concorso biblico e la riformulazione di alcuni libri di testo che rendano ragione della storia della presenza cristiana in Terra Santa che molto erroneamente purtroppo anche in molti libri di testo, è vista come una realtà venuta dall'esterno e non come originaria dell'area.
Il direttore dell’agenzia ha messo l’accento sul molteplice impegno in diverse realtà educative, assistenziali e di promozione umana, della comunità cristiana, certamente piccola e sempre tentata di scoraggiamento e di fuga: "Chiedo sempre a tutti di giudicarci non per quanti siamo, ma per quanto nonostante la nostra esiguità di numeri e di mezzi siamo capaci di incidere e di fecondare ampi strati della società, senza limiti e barriere confessionali, politiche o etniche".
I sacerdoti della diocesi di Gerusalemme
L'ultimo spazio della lunga mattina invece ha visto invece il trasferimento presso l'Istituto Notre Dame, ove erano riuniti i sacerdoti della diocesi Patriarcale di Gerusalemme che gravitano nell'area sud di Israele, in Palestina, nel Vicariato di San Giacomo, oltre che alcuni confratelli di altre Chiese cattoliche non latine. L'occasione ha offerto un momento di confronto sulle attività di Caritas Jerusalem. Il cardinale ha rivolto un breve discorso ai presenti e si fermato per rispondere ad alcune domande, raccogliendo alcune fatiche del lavoro pastorale, dell'attenzione ai poveri nelle grandi difficoltà che la stagnante situazione socio-politica non fa che aggravare. Si è cercato quindi di mettere a fuoco alcuni problemi oggettivi come il grave pericolo dello svuotamento legato alla fuga/emigrazione dei cristiani dal Medio Oriente e in particolare in Terra Santa.
Le Chiese di rito orientale
Il pomeriggio ha consentito di proseguire l'ideale "pellegrinaggio" tra le diverse realtà cristiane che vivono e operano nella Città Vecchia, presenze preziose che vanno in tutti i modi tutelate e preservate per non snaturare la storia di Gerusalemme. Si è iniziati con la cattedrale dell'Esarcato greco-melkita, ove il cardinale è stato accolto da monsignor Yasser Ayyash, e dal suo predecessore monsignor Zerey, dai sacerdoti, da alcune religiose e da un gruppo di fedeli. Dopo la preghiera in Chiesa, c'è stata occasione di incontro prima con il clero e poi brevemente con alcuni laici. Successivamente, la Delegazione si è spostata presso il Foyer della Chiesa Maronita, accolto dal vescovo per Israele, Palestina e Giordania, monsignor Moussa El Hage, dal procuratore patriarcale a Gerusalemme padre Joseph Sfeir, e da alcuni membri della comunità. Durante la preghiera vespertina in Chiesa, il vescovo ha presentato la storia dei maroniti in Terra Santa.
Il Christian Media Center
Il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ha concluso la sua prima giornata di visita nel vicino Christian Media Center, realizzato dalla Custodia di Terra Santa e in via di ulteriore ampliamento. Oltre ad essere punto di riferimento per i pellegrini, dagli orari delle celebrazioni nei diversi santuari ad altre indicazioni, lo spazio accoglie ormai stabilmente una esposizione di diversi manufatti conservati lungo i secoli dai Frati e che poi andranno a comporre una volta ultimato il Terra Sancta Museum.
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