La corona del rosario La corona del rosario

Proietti. Il rosario apre una finestra verso il Cielo

“50 grani di cielo. Riscoprire il Rosario” vuole farci riassaporare il senso profondo della corona del rosario per apprezzarla e guardarla con occhi del tutto nuovi

Chiara Colotti – Città del Vaticano

Tra una pizza margherita e una gamberetti e fiori di zucca, è nata l’idea di dedicare un libro a una forma di orazione, “così antica e radicata nella tradizione popolare” come quella del rosario. “50 grani di cielo” ci fa partire per un vero e proprio viaggio alla riscoperta dei grani e dei misteri del rosario, cercando di togliergli quella patina che spesso ci porta a vedere la litania come una mera iterazione di suoni. È proprio questa la missione che ha portato Stefano Proietti, giornalista professionista, sposato e con tre figli ma con un passato da seminarista, a dedicare 54 pagine alla bellezza della preghiera.

Il libro

Non un’opera teologica e nemmeno una pubblicazione didattica, ma “un piccolo volumetto che racconta un’esperienza”. È questa l’essenza di “50 grani di cielo”, il nuovo libro di Stefano Proietti edito da Edizioni Dehoniane Bologna. “Per motivi di salute - spiega l’autore – sono stato costretto quotidianamente a ritagliarmi del tempo per la cyclette”. E così tra una pedalata e l’altra, Proietti ha ripreso in mano la corona del rosario, “riscoprendo un modo bello e profondo di pregare”, precisa.

Ascolta l'intervista a Stefano Proietti

Un modo di pregare da valorizzare

“Penso - osserva Proietti - che il rosario sia un modo di pregare oggi mal interpretato e poco valorizzato”. Al contrario, “la litania ha una dimensione di profondissima spiritualità, diventa quasi la colonna sonora del silenzio, di un silenzio interiore”, sottolinea. Per Proietti, il rosario non è una ripetizione “cantilenante” di parole una dopo l’altra, ma è una vera e propria chiave che permette di aprire una porta verso il Cielo.

“La preghiera è la porta della fede, la preghiera è la medicina del cuore. (Papa Francesco)”

E allora perché non sgranare il rosario in mezzo al traffico, nel corso di una passeggiata o mentre si fa la cyclette o il tapis roulant? “Si può dire il rosario in ogni momento della nostra vita”, rimarca l’autore. “A me è capitato pedalando, ma ogni volta che non siamo alle prese con un’attività particolarmente impegnativa, possiamo aprire questa finestra verso il Cielo, possiamo ricercare questo filo che ci lega a Maria e al Signore”. Istanti di ordinaria quotidianità possono così diventare straordinarie occasioni “per fare in modo che ciò che abbiamo nel cuore possa salire verso il Cielo grazie alla preghiera”.

Il messaggio del libro

Come scrive monsignor Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, nella prefazione al libro, “tutti abbiamo bisogno di pregare”. Usando le parole di Proietti, “qualunque circostanza della nostra vita può essere messa nelle mani di Dio”. “Abbiamo - prosegue - un disperato bisogno di ritrovare il respiro della preghiera nella nostra quotidianità”. Tra mille impegni, i figli da seguire, un lavoro stressante, spesso “perdiamo il senso di ciò che facciamo e proprio per questo è importante ritagliarsi del tempo per la preghiera” sottolinea l’autore. “La preghiera migliora la vita” e fargli spazio nella nostra quotidianità significa “poter fare un salto di qualità”.

Filo diretto con il Papa e con il Cielo

“Pregare è fin da ora la vittoria sulla solitudine e sulla disperazione. Pregare. La preghiera cambia la realtà, non dimentichiamolo. O cambia le cose o cambia il nostro cuore, ma sempre cambia. (Papa Francesco)”

Proprio Francesco, in più occasioni, ci ha chiesto di pregare per lui. “Il rosario - evidenzia Proietti - ci lega a doppio filo con il Papa, è importante pregare per le sue intenzioni al termine della corona del rosario”. Oltre a una lode o a un ringraziamento, la preghiera è un modo per riannodare un rapporto con chi ci ha lasciato, sentendolo più vicino a noi. “È un modo per aprire il nostro cuore alle necessità di tutto il mondo”, osserva il giornalista, un invito, questo, che Francesco ci rivolge costantemente. Il rosario apre poi un’immensa dimensione di intercessione, dandoci l’opportunità di ricordare “tutte le persone care per le quali non sappiamo cosa altro fare”. “Pregare per loro - conclude - è qualcosa di prezioso”, un gesto che moltiplica l’amore, “fa bene a loro in primis e apre il nostro cuore alla condivisione e alla solidarietà”.
 

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20 novembre 2019, 14:30