Il cardinale Erdő presenta il 52° Congresso Eucaristico di Budapest
Ágnes Gedő – Città del Vaticano
“Il Congresso Eucaristico Internazionale del 2020 è un vero dono del Santo Padre al popolo ungherese”, ha affermato il cardinale Péter Erdő, durante l’incontro con un gruppo di giornalisti a Roma giovedi scorso. Nel salone del Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese il Primate d’Ungheria ha presentato il programma di massima e alcune specificità dell’evento, giunto alla 52.ma edizione. Il cardinale ha annunciato che sono aperte le iscrizioni ed ha invitato ad affrettarsi nelle prenotazioni anche per quanto riguarda gli alloggi a Budapest.
Eucaristia, il sacramento dell’unità
Il cardinale Péter Erdő ha sottolineato che il messaggio principale del Congresso è che l’Eucaristia è il sacramento dell’unità tra i cristiani, ma la vocazione della Chiesa è anche quella di promuovere l’unità di tutto il genere umano. A quest’ultima allude anche il motto dell’evento “Sono in te tutte le mie sorgenti” (Salmo 86 (87)). Già il precedente Congresso Eucaristico Internazionale, tenutosi a Budapest nel 1938, portava un messaggio profetico, ha richiamato il Primate d’Ungheria: l’ultima riga dell’inno ufficiale del Congresso 1938, “Unisci o Signore nella pace tutte le genti e le nazioni”, portava un messaggio “estraneo a tutte le posizioni politiche di quell’epoca”, nell’imminenza della Seconda Guerra Mondiale. "Dopo 81 anni - ho sottolineato il porporato - l’Ungheria si prepara ad ospitare di nuovo un Congresso eucaristico internazionale dopo quello del 1938 dove il Legato Pontificio fu Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII. Benché il contesto socio politico appaia molto differente, basti pensare alla guerra incombente con tutte le sue paure a tribolazioni dell’epoca, oggi, dopo le vicissitudini del Novecento, la maggiore sfida rimane quella della riconciliazione fra i popoli e all’interno delle nostre società".
Apertura ecumenica
Una caratteristica speciale del Congresso Eucaristico di Budapest sarà l’apertura ecumenica: “Siamo aperti alla partecipazione ben meditata di cristiani di altre confessioni, pur con la consapevolezza che sarà una manifestazione religiosa di chiara identità cattolica”, ha spiegato il porporato. Perciò non si tratterà certo di inter-comunione sacramentale. L’aspetto ecumenico sarà presente soprattutto nelle iniziative culturali, che includeranno, ad esempio, un concerto del Coro del Patriarcato di Mosca.
Attenzione ai rom
Un’altra specificità della manifestazione sarà l’attenzione ai rom. Il cardinale Erdő ha spiegato che ci saranno dei programmi organizzati specialmente dalla popolazione rom stessa. “In Ungheria, il 10% della popolazione appartiene alla minoranza rom, il che rappresenta una grande sfida per la pastorale, ma abbiamo già delle buone esperienze al riguardo. Per esempio abbiamo tradotto la Bibbia in lingua lovari (romani), quella più parlata dai rom e adesso anche l’ordinario della Messa è stato tradotto in romani”. Il testo della Messa è stato approvato dalla Conferenza episcopale ungherese e trasmesso anche alla Santa Sede, secondo le relative regole. Perciò, nell’ambito delle celebrazioni liturgiche del Congresso ci sarà una messa speciale nella lingua romani, accompagnata dai canti e musiche particolari degli zingari.
Convegno teologico internazionale ad Esztergom
Il Congresso vero e proprio sarà preceduto da un Convegno teologico internazionale ad Esztergom, l’antica sede dell’Arcidiocesi. L’apertura del Congresso avverrà, invece, il 13 settembre con una Santa Messa nel nuovo Stadio “Ferenc Puskás”, dove oltre 4000 bambini riceveranno la prima comunione. Un momento forte sarà la processione eucaristica nel centro della città, tra la Piazza Kossuth (Parlamento) e la Piazza degli Eroi, la sera di sabato 19 settembre. Sempre sulla Piazza degli Eroi (Hősök tere), verrà celebrata la Messa conclusiva, la Statio Orbis.
Il programma del Congresso
Le giornate del Congresso saranno scandite da preghiere comunitarie, celebrazioni liturgiche, catechesi, testimonianze e incontri tematici (workshops). Da evidenziare le visite e gli incontri nelle parrocchie di Budapest, la giornata delle famiglie sull’Isola Margherita, la Divina Liturgia celebrata con la partecipazione di 50 vescovi cattolici di rito orientale nella basilica Santo Stefano e, infine, la prima Santa Messa “ufficiale” celebrata in romani/lovari, la lingua dell’etnia rom.
Storie di sofferenza a causa della fede
Il Congresso sarà anche una buona occasione per favorire l’incontro tra la comunità dei credenti ungheresi e gli ospiti provenienti da tutto il mondo. Le catechesi e le Messe saranno tenute da cardinali e vescovi provenienti da diversi Paesi. Le testimonianze presenteranno anche delle storie di sofferenza per la fede: quella dei cristiani perseguitati del Medio Oriente, o quella delle Chiese greco-cattoliche sotto il giogo comunista, ma anche quelle dell’accoglienza dei bambini abbandonati, dei tossicodipendenti o dei senzatetto. Ma ci saranno anche testimonianze della fede personale di personaggi conosciuti, come artisti o politici.
Iniziative di carità e solidarietà
Tra le iniziative di carità che accompagneranno il Congresso Eucaristico il cardinale Erdő ha evidenziato il pranzo con i poveri, che avrà luogo il 12 settembre nella piazza Giovanni Paolo II di Budapest con un migliaio di ospiti, mentre nelle altre sedi episcopali si farà altrettanto. Invece, come testimonianza e ricordo permanente del Congresso Eucaristico si sta progettando “una iniziativa più di tipo spirituale”: un servizio di aiuto e sostegno alle famiglie in difficoltà. Infatti, ha spiegato il Cardinale, la risposta cattolica alle difficoltà delle famiglie (crisi di coppia, disabilità, malattie, genitori anziani da curare ecc.) spesso non è facilmente accessibile se non ci sono delle strutture adeguate. Una offerta stabile di questo tipo di servizio (psicologi, medici, operatori sociali e pastorali) “risponderà anche a quanto il Santo Padre ha auspicato nell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, dopo i Sinodi sulla famiglia”. Non si deve offrire consulenza solo ai divorziati e risposati (servizio che esiste già), ma bisogna aiutare a salvare le coppie in difficoltà.
L’adorazione eucaristica
Infine, il cardinale Erdő ha raccontato che l’adorazione eucaristica “è stata una scoperta anche per me in questi anni di preparazione. Io appartengo alla generazione postconciliare e pensavo che, certo, l’adorazione è bella ma che la Santa Messa è la prima realtà celebrativa e forse quell’altra è una usanza più tradizionale. Ma sono soprattutto i giovani che vogliono l’adorazione. Abbiamo perciò organizzato l’adorazione perpetua in diverse chiese.” Lo stesso Segretario Generale del Congresso Eucaristico, don Kornél Fábry, un sacerdote giovane, ritiene importante sin dall’inizio l’adorazione eucaristica. L’adorazione eucaristica è una proposta ricorrente durante i preparativi del Congresso Eucaristico Internazionale. La Segreteria Generale ha lanciato in diverse occasioni l’appello per una adorazione mondiale, cui è possibile aderire nei vari luoghi del mondo. La prossima occasione di adorazione eucaristica mondiale sarà alla vigilia della Solennità di Cristo Re, il 23 novembre 2019.
Ai nostri microfoni il porporato spiega le attese per questo grande evento eucaristico
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