Filippine: leader religiosi uniti contro la crisi climatica
Lisa Zengarini – Città del Vaticano
Un pressante appello al Governo filippino e al mondo intero a prendere sul serio l’attuale emergenza climatica e ad agire per fermare “l’immane degrado ambientale che espone le generazioni presenti e future a rischi senza precedenti”. A lanciarlo 150 leader religiosi dell’Arcipelago, riuniti nei giorni scorsi a Manila per un incontro co-organizzato dal Living Laudato Sì’ Philippines, ong interreligiosa fondata da un gruppo di laici cattolici filippini e membro del Movimento cattolico globale per il clima (Global Catholic Climate Movement – GCCM). Obiettivo del vertice, al quale hanno partecipato esponenti cattolici e di altre Chiese cristiane, insieme a rappresentanti musulmani e indù, era di condividere le preoccupazioni per l’attuale crisi climatica, ma soprattutto la volontà di agire con interventi concreti e mirati per contrastarla, sensibilizzando l’opinione pubblica e sollecitando politiche “più eco-centriche e che abbiano al centro la persona”.
L’emergenza climatica è di fatto “una crisi morale”
I partecipanti hanno evidenziato il ruolo chiave delle comunità religiose per la difesa del clima attraverso il disinvestimento dai combustibili fossili e un’economia sostenibile. “Prendersi cura di ogni vita sulla Terra è parte integrante dell'insegnamento di tutte le religioni, fedi e credenze tradizionali”, afferma la dichiarazione finale, che sottolinea come l’attuale emergenza climatica sia di fatto “una crisi morale”, con effetti devastanti soprattutto sui Paesi più poveri e in particolare sui settori più vulnerabili delle loro società. Tra questi le Filippine, una delle nazioni più esposte agli effetti dei cambiamenti climatici.
L’appello ai leader politici del Paese
Ed è innanzitutto ai dirigenti politici del Paese che si rivolgono i leader religiosi filippini, chiedendo nuove politiche e leggi contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse minerarie nell’arcipelago, la deforestazione, la costruzione di nuove dighe e l’espansione incontrollata delle grandi piantagioni e dell’agro-industria, per rispettare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, quelli fissati dall’Accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici e da altre convenzioni internazionali.
La richiesta di risarcimenti alle multinazionali responsabili della crisi climatica
Al Governo di Manila i leader religiosi filippini chiedono anche investimenti consistenti in strategie e misure di mitigazione e adattamento ai mutamenti del clima per proteggere le popolazioni più esposte. Infine, la richiesta ai Paesi e alle multinazionali responsabili della crisi climatica e del degrado ambientale di provvedere al risarcimento delle comunità colpite dalle sue conseguenze. Da parte loro, i leader religiosi filippini si impegnano a sensibilizzare l’opinione pubblica e a dare l’esempio: “Le comunità religiose devono diventare un modello di questo nuovo movimento a sostegno di un’azione urgente per il clima che deve iniziare adesso!”, conclude la dichiarazione.
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