Haiti, appello del Celam alla comunità internazionale per porre fine alle violenze
“La sofferenza degli uomini e delle donne dell’amata Repubblica di Haiti è un grido che sale fino al cielo, e che però deve arrivare agli orecchi di coloro che hanno nelle loro mani il potere di contribuire al fatto che gli haitiani possano trovare strade concrete per superare tutte le mancanze che feriscono la dignità umana e dei figli e figlie di Dio”. Lo scrive in una nota, ripresa dall’Agenzia Sir, la presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam). L’organismo si “unisce alla voce dell’episcopato, dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose e a tutti i cattolici di questa nazione” per chiedere che “si ascolti la voce della saggezza”.
Dialogo e preghiera
Il Celam si rivolge, in particolare, ai leader del Continente e alla comunità internazionale, perché vengano rafforzati “i meccanismi diplomatici di dialogo per cercare una via d’uscita, in ogni caso pacifica, alla crisi di questa nazione”. La presidenza dell’organismo continentale si rivolge, inoltre alle Conferenze episcopali dell’America Latina e del Caribe affinché si realizzino giornate di preghiera e in suffragio di coloro che hanno perso le vita. La lettera si conclude con le parole di Papa Francesco, che vengono rivolte a tutti gli haitiani: “Non lasciatevi rubare la speranza”.
Nuova ondata di violenze
La situazione nel Paese è sempre più grave. L'Alto Commissariato per i Diritti umani dell'Onu ha manifestato preoccupazione per la situazione socio-politica ad Haiti e per l'aggravamento di una crisi che ha causato, in sei settimane, la morte di almeno 42 persone ed il ferimento di altre 86. La maggior parte delle persone, ha spiegato la portavoce dell'agenzia delle Nazioni Unite, "sono state uccise da colpi d'arma da fuoco”.
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