Ricordato a Roma il cardinale Cordero Lanza di Montezemolo
Graziano Motta – Città del Vaticano
Come “architetto e araldo della diplomazia pontificia” è stato ricordato lunedì scorso nella conferenza di apertura su questo tema dal Segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. Ne fu suo vicino collaboratore negli anni in cui era nunzio in Uruguay, spunto questo per allargare la rievocazione alle attività precedenti in America Latina e poi a Gerusalemme e a Roma, protagonista rispettivamente dell’Accordo fondamentale tra Santa Sede e Stato d’Israele e dell’organizzazione del Gran Giubileo della Cristianità nell’Anno 2000. Hanno puntato i riflettori sulla sua figura di primo Arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura il cardinale Monterisi, suo primo successore in essa; e sul suo servizio, come Assessore per molti anni dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il prof. Agostino Borromeo, luogotenente generale, e l’assessore in carica l’arcivescovo Tommaso Caputo, peraltro suo stretto collaboratore nella Segreteria di Stato, e oggi Prelato di Pompei.
L’Ordine ha ospitato, nel palazzo della Rovere sua sede, questa insolita prestigiosa commemorazione che ieri ha visto riuniti gli ambasciatori di molti Paesi accreditati presso la Santa Sede, illustri prelati e personalità ufficiali; ed oggi molti altri suoi amici, attorno alla famiglia di Montezemolo e alla Famija Piemonteisa nella conferenza sull’Araldica ecclesiastica che ebbe nel Cardinale di Montezemolo – artefice degli stemmi di pontefici e molti vescovi – un cultore e maestro. Oratori don Antonio Pompili, suo coautore del Manuale di araldica, e il dott. Pier Felice degli Uberti, presidente dell’Istituto Genealogico Italiano.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui