Vescovi Usa: con Papa Francesco per un mondo senza armi nucleari
Lisa Zengarini – Città del Vaticano
I vescovi degli Stati Uniti si uniscono all’appello lanciato da Papa Francesco dal Giappone per un mondo senza armi atomiche e ribadiscono il loro impegno per il disarmo nucleare. Lo ha dichiarato ieri monsignor David J. Malloy, presidente della Commissione per la giustizia e la pace internazionale della Conferenza episcopale (Usccb). “A Nagasaki e Hiroshima il Santo Padre ha dato una forte testimonianza sul serio pericolo rappresentato dalle armi nucleari per la vita umana e, seguendo i passi dei suoi predecessori, ha invocato un mondo senza armi atomiche”, ha detto monsignor Malloy.
Disarmo globale più che un ideale morale
“Da parte nostra – ha aggiunto - noi vescovi degli Stati Uniti rimaniamo fermamente impegnati per un disarmo nucleare globale che, come abbiamo affermato nel 1993, è più che un ideale morale, dovrebbe essere un obiettivo politico”. Il presidente della Commissione per la giustizia e la pace internazionale ha quindi invocato una proroga del nuovo Trattato Start tra Russia e Stati Uniti che, insieme, ancora detengono il 90% delle armi nucleari nel mondo. “Sarebbe un prudente passo avanti”, ha affermato.
Chiesta nuova proroga del nuovo Trattato Start tra Russia e Stati Uniti
Il nuovo Trattato Start, entrato in vigore nel 2011, limita il numero di missili balistici intercontinentali dispiegati, missili balistici lanciati da sottomarini, e bombardieri equipaggiati con bombe atomiche e testate nucleari. Il trattato copre un periodo di dieci anni con la possibilità di una proroga di cinque anni. Il trattato scade nel 2021 e per ora Washington non ha deciso se si debba prolungare.
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