In Ciad, l'invito dei leader religiosi a pregare per l'unità del Paese
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
Alle celebrazioni della 10ma Giornata di preghiera, che si sono svolte svoltesi al Palazzo del 15 Gennaio - sede del governo federale - a N'Djamena, hanno preso parte leader religiosi cattolici, protestanti, musulmani, concordi nel definire la pace e la preghiera armi forti per la coesione nazionale. Nei loro interventi hanno sottolineato che la pace è un dono di Dio, che può essere accolto da un cuore dove non albergano violenza, malvagità e intolleranza.
L'invito del presidente a lavorare per la pace
Per i leader religiosi, che ritengono la pacifica convivenza parte integrante della fede di ogni credente, occorre disarmare i cuori per costruire la pace. Presente anche il capo dello Stato Idriss Deby Itno che ha esortato i cittadini a sentirsi coinvolti nelle varie iniziative di pace e ad offrire ciascuno il proprio contributo. Il presidente ha anche condannato qualunque atto possa generare odio e ha esortato i giovani ad utilizzare i social come mezzi di comunicazione e non come strumenti di propaganda negativa.
La speranza per il Ciad
Idriss Deby Itno, ha infine affermato che è necessario essere tolleranti verso il prossimo e porre al di sopra di tutto l’interesse del Paese perché il Ciad possa diventare una grande nazione. All’incontro per preparare la Giornata di preghiera per la pace, voluto dal presidente Deby il 26 novembre scorso, avevano partecipato il segretario generale dell'Intesa delle Chiese e delle Missioni evangeliche in Ciad, il pastore Batein Kaligué, il vicario generale dell’arcidiocesi di N'Djamena, monsignor Alphonse Karamba, e il presidente del Consiglio superiore degli affari islamici, Cheick Mahamat Khatir Issa
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui