Guinea Bissau al voto. Appello vescovi: tutelare gli interessi della popolazione
Isabella Piro - Città del Vaticano
Tutelare gli interessi della popolazione: questo l’auspicio dei vescovi della Guinea Bissau per i candidati al secondo turno delle elezioni presidenziali della Guinea Bissau, in programma il 29 dicembre. Le speranze che gli elettori scelgano le persone attente al bene comune del Paese sono state espresse dal vescovo ausiliare di Bissau, monsignor José Lampra Cà, durante l'omelia della Messa celebrata a conclusione del pellegrinaggio mariano nella città di Cacheu, nel nord del Paese, svoltosi il 6 e 7 dicembre scorsi.
La responsabilità degli elettori
“Il Paese possa riprendere il suo percorso di sviluppo, come le altre nazioni - ha detto monsignor Lampea Cà – Ma perché ciò accada, ogni elettore deve compiere una scelta di grande responsabilità”. Da ricordare che il pellegrinaggio mariano al Santuario di Nostra Signora della Natività di Cacheu, costruito nel XVII secolo, si svolge ogni anno su un percorso di 7 km, accompagnato da preghiere e canti e seguito dall’adorazione eucaristica. Il Santuario, dedicato alla Patrona di Cacheu, è la prima chiesa portoghese dell’Africa occidentale, e ricorda l’arrivo dei primi missionari nel Paese, alla fine del ‘600.
Il rischio dell’astensionismo
L’appello al voto del 29 dicembre è stato ribadito dal “Movimento della società civile per la pace” che, in una recente conferenza stampa, ha espresso preoccupazione per l’alto grado di astensionismo elettorale: al primo turno delle presidenziali svoltosi il 24 novembre, infatti, gli astenuti erano pari al 25% degli inscritti alle votazioni. Una percentuale accresciutasi rispetto al 15% delle legislative del marzo scorso, nonché al 10% delle consultazioni del 2014. Di qui, l’esortazione del “Movimento” al governo affinché sostenga la Commissione elettorale nazionale nella sua opera di educazione civica della popolazione. Le autorità giudiziarie, e in particolare la polizia giudiziaria, sono state incoraggiate anche a combattere il fenomeno della compra-vendita del voto, mentre ai mass-media è stato ribadito il compito di sensibilizzare la cittadinanza alla partecipazione alle consultazioni.
Al ballottaggio due ex primi ministri
A sfidarsi, il 29 dicembre, saranno due ex primi ministri: Domingos Simões Pereira del Paigc (Partido Africano da Independência da Guiné e Cabo Verde) e Umaro Sissoko Embaló anche lui del Paigc, usciti dal primo turno, rispettivamente, con il 40 e il 28 per cento dei voti. Le elezioni del mese scorso si sono svolte senza incidenti particolari, nonostante siano state precedute da settimane di turbolenze politiche e sociali. Un valido aiuto al clima pacifico è giunto dalla presenza di oltre 200 osservatori dei Paesi membri dell’Ecowas (Comunità degli Stati dell’Africa Occidentale), dell’Ua (Unione Africana), della Cplp (Comunità dei Paesi di lingua portoghese) e di oltre 422 rappresentanti della società civile guineana.
Il vincitore dovrò affrontare problemi come la corruzione e lo sviluppo
Il vincitore del prossimo ballottaggio dovrà affrontare problemi come la corruzione e lo sviluppo del Paese, soprattutto in settori cruciali quali l’istruzione e la sanità. L’assenza di infrastrutture, tra cui il sistema elettrico, idrico e fognario, infatti, fa sì che si diffondano malattie come la lebbra. Endemica, inoltre, la povertà: il 70 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia minima di indigenza e il Paese si trova al 178.mo posto su 188 per l’indice di sviluppo umano. Non mancano, infine, questioni legate al narcotraffico, poiché la Guinea Bissau è considerata uno punto di transito per la droga proveniente dall’America Latina e diretta in Europa.
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