Da due volumi nuova luce su san Cromazio e sull'antica Chiesa di Aquileia
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Sono stati presentati di recente nel Palazzo Patriarcale di Udine, ultima dimora dei patriarchi aquileiesi, e nella stessa Aquileia, sede del Patriarcato, i due volumi “Cromazio di Aquileia in mezzo ai Padri. Il destino medievale dei sermoni”, e “Cromazio di Aquileia, I sermoni. Nuova edizione con traduzione a fronte”. Autrice e curatrice dei due volumi, pubblicati dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli, è Marianna Cerno, dottore di filologia e letteratura latina medievale.
Dalla ricerca emerge una "scuola" teologica nel Nord d'Italia
Il primo volume si addentra nel genere letterario della predicazione per presentare le raccolte omiletiche medievali coinvolte dalla disseminazione dei testi cromaziani. E' uno studio cioè dei meccanismi di trasmissione e manomissione della predicazione del vescovo, lungo il medioevo, nelle raccolte omiletiche. Il sopralluogo sui manoscritti porta anche a una nuova mappatura geografica della diffusione dei suoi sermoni, consentendo di formulare una nuova ipotesi storica sulla possibile origine della loro frammentazione. L'opera, come spiega la studiosa, “individua una sorta di ‘scuola’ teologica che caratterizza l’Italia settentrionale del IV secolo”. Il secondo volume è invece il frutto dei risultati della nuova ricognizione della tradizione manoscritta dei sermoni e include anche i brani inediti che si ritengono dovuti alla penna di Cromazio, mentre la nuova traduzione propone una versione corrente e fruibile del dettato del vescovo.
Scalon: cenni storici riguardanti Cromazio
Alla presentazione nel capoluogo friulano, l'arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, ha posto l'accento sull'importanza di questi due volumi dedicati al magistero di San Cromazio, uno dei Padri della Chiesa, “che sono stati i primi esempi d'inculturazione della fede cristiana”. Il presidente dell’Istituto Pio Paschini, professor Cesare Scalon, ha descritto la figura del vescovo di Aquileia e la ricerca che lo ha riguardato fin qui. Consacrato vescovo nel 388, pochi anni dopo il riconoscimento del cristianesimo quale religione ufficiale dell’impero, Cromazio aveva guidato la sua Chiesa, una delle più importanti dell’intero Occidente, combattendo aspramente contro Giudei, eretici e pagani. A testimonianza della sua predicazione e della sua attività pastorale rimangono, appunto, oltre a un Commentario del vangelo di Matteo, i Sermoni giunti fino a noi attraverso una tormentata tradizione manoscritta, che riflette le turbinose vicende che travolsero la città dalla distruzione di Attila alla discesa dei Longobardi.
I nuovi contributi offerti dalla Cerno
La scoperta di questi Sermoni e la ricostruzione di un corpus attribuito al vescovo di Aquileia si devono a due studiosi francesi del secolo scorso: Raimon Etaix e Joseph Lemarié. La nuova edizione dei Sermoni, proposta da Marianna Cerno, ha affermato ancora il professor Scalon, dopo aver fatto il punto sul lavoro di quest'ultimo, avvia un’indagine sulla storia della trasmissione dei sermoni di Cromazio avvalendosi, tra l’altro, della scoperta di una rilevante quantità, circa quaranta, di nuovi manoscritti. L’indagine mette in luce la peculiarità del genere omiletico in cui i testi dei Padri sono tagliati, cuciti, manipolati a seconda delle esigenze pastorali piuttosto che di quelle letterarie. I sermoni del vescovo di Aquileia, afferma Marianna Cerno, “risultano fra i testi più vivi e più belli che possediamo dell’antichità cristiana; non si segnalano per profondità speculativa, ma per la chiarezza e la semplicità con cui espone ai suoi fedeli le grandi verità cristiane. Il suo linguaggio non è mai astratto, ma al contrario si avvale di immagini e di paragoni familiari, adatti a fermare l’attenzione dei suoi uditori”.
Aquileia e il forte legame con l'Oriente
La nuova edizione critica dei sermoni di Cromazio d’Aquileia aggiunge un tassello importante nel variegato mosaico della letteratura di Aquileia, di cui le ricerche non mancano di rivelare la straordinaria ricchezza. Nel caso di Cromazio, a cui Papa Benedetto XVI dedicò l'udienza generale del 5 dicembre 2007, emerge appieno, anche grazie ai brani di nuova attribuzione, il forte legame con l’Oriente dei grandi Padri della Chiesa, che non sono solamente modelli cui guardare, ma veri e propri interlocutori con i quali scambiare le formulazioni teologiche e le riflessioni religiose, un ambito in cui ancora una volta Aquileia dimostra di avere un ruolo da protagonista.
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