Australia: nasce la rete cattolica di aiuti contro incendi e calamità naturali
Isabella Piro - Città del Vaticano
Il nuovo organismo – informa una nota della Conferenza episcopale locale – vuole essere “un punto di coordinamento per tutte le agenzie cattoliche” impegnate nel settore della solidarietà: parrocchie, congregazioni religiose, agenzie di servizi sociali, scuole, ospedali e centri di accoglienza per la comunità.
La forza della Chiesa cattolica nel rispondere alle emergenze nazionali
Oltre ai vescovi australiani, membri fondatori del Cera sono il Catholic Religious Australia, il Catholic Social Services Australia e la National Catholic Education Commission, ma si prevede l’aggiunta di altri organismi. "La nostra risposta agli incendi, e la siccità che ha aggravato gli incendi – ha detto il presidente della Conferenza episcopale, l'arcivescovo Mark Coleridge - ha dimostrato ancora una volta il potere collettivo della Chiesa cattolica nel rispondere alle difficoltà in ogni modo”. Una Chiesa cattolica, ha aggiunto il presule, fatta di “persone, famiglie, parrocchie, comunità scolastiche che annunciano e vivono il Vangelo di Gesù” nei loro territori, ma che vanno valorizzati nella loro “dimensione universale”. Ecco il perché del Cera, una rete di organismi che conoscono bene le realtà locali, ma che possono condividere le proprie esperienze a livello nazionale.
Il Cera vuole offrire risposte “mirate e coordinate”
"Uno dei principali insegnamenti sociali della Chiesa riguarda la 'sussidiarietà' – ha spiegato Ursula Stephens, amministratore delegato del Catholic Social Services Australia - ovvero la possibilità delle comunità locali di rispondere alle loro realtà come meglio credono. Al contempo, però, c’è anche il principio della ‘solidarietà’ che ci porta a vedere i bisogni degli altri e a collaborare, insieme, per rispondere a tali necessità”. Il Cera, quindi, vuole offrire risposte “mirate e coordinate”.
Scopo del Cera: essere più reattivi di fronte ad una crisi
Naturalmente, specifica ancora Ursula Stephens, la gestione dei fondi del nuovo organismo avverrà in chiave di “responsabilità e trasparenza, per rassicurare coloro che vedono nella Chiesa una risposta fondamentale alle emergenze nazionali: gli aiuti finanziari e pratici devoluti al Cera saranno destinati davvero a chi ne ha bisogno”. Consapevoli del fatto che, purtroppo, “si tratta di capire quando e non se” l’Australia sarà colpita da un altro disastro naturale, l’amministratore delegato del Catholic Social Service ha quindi delineato lo scopro primario del Cera: “Essere più reattivi di fronte ad una crisi. Questa significa la fede nell’azione”.
L’importanza del volontariato cattolico
Il Cera ha già un apposito sito web (www.cera.catholic.org.au) all’interno del quale è disponibile una sezione per i volontari: ciò consentirà ai membri del nuovo organismo di elencare le possibilità di volontariato per coloro che vogliono offrire il loro aiuto pratico o finanziario. "Le nostre parrocchie ricevono costantemente richieste da parte di individui e famiglie - ha detto l'arcivescovo Coleridge – che hanno bisogno di un posto in cui stare, di vestiti, di suppellettili, o anche solo di essere ascoltati”. Ed i volontari possono svolgere i compiti più urgenti e più immediati “per aiutare le persone nella vita quotidiana”.
Il rischio di nuovi roghi
Intanto, la Chiesa australiana continua a pregare affinché si spengano definitivamente i roghi che hanno distrutto il Paese. Pesantissimo il bilancio: dal settembre scorso, si contano almeno 10 milioni di ettari di terreno bruciati, 29 persone morte e innumerevoli animali scomparsi. Nelle ultime settimane, piogge intense hanno migliorato la situazione, ma la secondo gli esperti le temperature nuovamente in rialzo potrebbero ravvivare le fiamme, soprattutto nel sud del Paese.
La vicinanza del Papa al popolo australiano
Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza ai fedeli australiani in diverse occasioni. All’Udienza generale dell’8 gennaio ha detto: “Fra voi c’è un gruppo dell’Australia: io vorrei chiedere a tutti di pregare il Signore perché aiuti il popolo in questo momento difficile, con quel rogo tanto forte. Sono vicino al popolo dell’Australia”. Un pensiero ribadito anche il giorno successivo, 9 gennaio, nell’Udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede: “Vorrei rivolgere – ha detto il Pontefice - un particolare pensiero a un Paese che non ho visitato, l’Australia, colpito duramente negli ultimi mesi da persistenti incendi, i cui effetti hanno raggiunto anche altre regioni dell’Oceania. Al popolo australiano, specialmente alle vittime e a quanti si trovano nelle regioni colpite dai roghi, desidero assicurare la mia vicinanza e preghiera”.
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