L’arte come annuncio della bellezza divina
Marina Tomarro - Città del Vaticano
L’arte come annunciatrice della “Via pulchritudinis”, la via della bellezza, perché annunciare Cristo, ci ricorda Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium “Significa mostrare che credere in Lui e seguirlo non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella, capace di colmare la vita di un nuovo splendore e di una gioia profonda, anche in mezzo alle prove”.
Un confronto tra arte e fede
Con tale obiettivo, questa mattina a Roma presso la Pontificia Università Lateranense, si è aperto il X Forum Internazionale della Pontificia Accademia di Teologia sul tema: “Lo Spirito artista divino all’opera…”. L’incontro, che si concluderà domani, vuole essere opportunità di confronto e di studio non solo per i membri dell’Accademia, ma anche per coloro che vogliono approfondire aspetti teologici e di fede sull’arte. “In questa edizione – ha spiegato monsignor Ignazio Sanna Presidente della Pontificia Accademia di Teologia – abbiamo voluto mettere al centro del Forum l’arte e la bellezza perché rappresentano un bisogno universale. Ci uniscono agli altri e a Dio”.
La via della bellezza tra umano e divino
I lavori si sono aperti con l'intervento del cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, sul tema “Il cosmo, profusione di bellezza in cielo e sulla terra”. “Da un lato - ha ricordato il porporato - la bellezza è una componente fondamentale dell’essere e dell’esistere, che però non è solo fine a se stessa. Nella visione teologica è un messaggio di un oltre e di un Altro. Un’immanenza forte e una trascendenza si incrociano nel bello, che è contemporaneamente umano e divino ed estetico ed etico”. La via della bellezza, quindi, va vissuta soprattutto attraverso la contemplazione, momento in cui, come ha spiegato monsignor Sanna, "il cuore parla con lo sguardo che ammira la bellezza di Dio attraverso il Creato". Ma l’opera più alta e meravigliosa di Dio è il Figlio Risorto, ha sottolineato monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi Chieti-Vasto, nella sua relazione. "Colui che nella forza dello Spirito ci renderà capaci di amare a immagine e somiglianza del Dio che è Amore - prosegue - è il Figlio incarnato, morto e risorto per noi. È Lui il modello e la sorgente dell’amore a cui siamo chiamati”.
L’artista: il tramite tra Dio e la bellezza
Ecco che l’artista diventa il tramite di quella bellezza che aiuta il fedele a esprimere il suo amore verso Dio. “Naturalmente – ha ribadito monsignor Sanna – alla base di tutto ci deve essere la fede di chi opera nell’arte, che non è solo figurativa, ma può avere più espressioni, come quella architettonica o musicale. Tutto ciò ci aiuta a sentirci vicini a Dio - conclude il presidente - e a percorrere le vie della bellezza che un giorno ci condurranno a contemplare quel Bene infinito che ci attrae a sé con i suoi legami d’amore”.
I lavori proseguiranno nella mattinata di domani. Particolare attesa per la relazione di monsignor Pasquale Iacobone, segretario della Pontificia Commissione Archeologica. Il Forum si chiuderà con un intervento del vescovo Sanna.
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