Messico: messaggio dei vescovi su migranti, tutela dei minori, violenza, libertà religiosa
“Continuiamo a pregare per le situazioni speciali che stiamo vivendo e ci impegniamo con le nostre migliori forze a continuare a prenderci cura delle persone che il Signore ci ha affidato.” Lo scrivono i vescovi del Messico in un messaggio per il nuovo anno, firmato da monsignor Rogelio Cabrera López, arcivescovo di Monterrey e presidente della Conferenza episcopale messicana (Cem), e da monsignor Alfonso G. Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey e Segretario generale della Cem.
Il contributo della Chiesa messicana per i profughi
“L'emergenza migratoria – scrivono i presuli nel messaggio - iniziata con le grandi carovane del 2018 e proseguita nel 2019 è stata l'occasione per rendere concreta la carità della nostra Chiesa in Messico, nella persona dei nostri fratelli migranti. Migliaia di loro sono entrati nel nostro Paese negli ultimi mesi e il flusso non si è fermato”. Il contributo di 500mila dollari offerto da Papa Francesco per l’assistenza ai migranti in Messico è stato utilizzato per realizzare 32 progetti volti a rispondere alle domande emergenti di alimentazione, salute e indumenti. In alcuni casi sono stati ristrutturati ambienti dei centri di accoglienza, ormai saturi di migranti, e in altri acquistati mobili e suppellettili. Per la sicurezza di volontari e migranti, è stata completata una recinzione perimetrale di alcuni centri di accoglienza. “Speriamo di concludere tutti i progetti entro febbraio – scrivono – e di poter continuare a contare sulla generosità del Popolo di Dio per proseguire questo sostegno ai nostri fratelli migranti”.
La protezione dei minori e delle vittime delle violenze nel Paese
Per questa seconda questione i vescovi ricordano i progressi nella costituzione delle Commissioni diocesane, di cui 14 sono già esistenti. Il Consiglio nazionale per la Protezione dei Minori ha integrato i membri della Conferenza dei Superiori Maggiori dei Religiosi del Messico (Cirm) per camminare insieme alle congregazioni religiose per debellare ogni abuso sessuale dei minori nell’ambiente ecclesiale. “In totale, negli ultimi 10 anni sono stati investigati 426 sacerdoti. 173 processi sono ancora in corso, 253 sono stati completati e 217 sacerdoti sono stati dimessi dallo stato clericale”. “L'anno 2019 è stato uno degli anni più violenti che abbiamo vissuto nel nostro Paese, eventi che hanno profondamente danneggiato l'intera società, nonché sacerdoti e chiese” prosegue il testo, citando i 272 centri in cui, tra molti altri servizi, la Chiesa assiste le vittime della violenza, lavora per il recupero dalle dipendenze, l'assistenza alle donne, l'attenzione ai detenuti, alle vittime, ai bambini di strada e alle famiglie scomparse.
Aggiornare la legge sulla libertà religiosa
“Ampio è il lavoro sociale svolto dalla Chiesa cattolica nel Paese – sottolinea il testo della Conferenza episcopale -. Per continuare a collaborare a favore della società, dobbiamo aggiornare il quadro giuridico che regola uno dei diritti fondamentali per ogni società democratica moderna, che è la libertà religiosa, aggiornare la legge secondaria sulla libertà religiosa, sostenere il principio storico di separazione tra Chiesa e Stato, secondo i criteri internazionali più avanzati”. I vescovi sottolineano di non chiedere privilegi per nessuna associazione religiosa, ma di volere che “le Chiese e i loro ministri possano lavorare correttamente, che la libertà religiosa sia protetta da un'efficace tutela legale e che i supremi diritti e doveri degli uomini siano rispettati per sviluppare liberamente la vita religiosa nella società. Professiamo l'autentica separazione tra Chiesa e Stato e la piena autonomia di entrambi nei loro campi specifici”.
Guardare al 2020 con fede e speranza
Il messaggio si conclude con l’invito dei vescovi messicani a guardare con fede e speranza a questo anno 2020, perché sia “un anno in cui regnano pace, riconciliazione e dialogo, un anno in cui tutti, come società, si impegnano a prendersi cura del fratello e della Casa comune”, volgendo lo sguardo e il cuore a Cristo Salvatore. (S.L. - Fides)
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