Settimana per l’Unità, l’Esercito della Salvezza apre un centro migranti
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
E’ nel cuore della capitale, in un luogo carico di importanza storica come San Lorenzo, che l’Esercito della Salvezza, ente morale di ispirazione protestante, da oltre 130 anni in Italia, inaugura il suo nuovo progetto: un Corridoio umanitario-Centro per persone migranti, nell’ambito del progetto ‘Accoglienza senza confini’.
Il Centro, cofinanziato dall’Esercito della Salvezza, in collaborazione con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia-Fcei e con Celi, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia, è ricavato all’interno della sede nazionale dell’EdS ed è dedicato all’accoglienza dei migranti, in particolare dei ‘Dublinati’, senza alcuna distinzione di fede e razza. Sarà inaugurato domani, giovedì 23 gennaio, nel corso della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, a testimonianza dell’importanza dell’unire le forze per rispondere ai bisogni delle persone, spiega il Tenente colonnello Massimo Tursi, Responsabile del Comando Italia e Grecia dell’Esercito della Salvezza:
R. – Noi, arricchiti dalla nostra esperienza, ma anche essendo parte della Federazione delle Chiese Evangeliche, abbiamo voluto dare una priorità a questo progetto, abbiamo ristrutturato un edificio che è all’interno della nostra proprietà a San Lorenzo, dedicandolo a questo progetto. La Fcei ha già una esperienza di alcuni anni in collaborazione anche con la Comunità di Sant’Egidio e con altre organizzazioni, per cui per noi non è stato un passo molto difficile da fare.
Questo centro di San Lorenzo sarà aperto ai migranti, soprattutto a coloro che sono soggetti al regolamento di Dublino, persone registrate in un Paese, trasferitesi altrove e poi riportate nello Stato dove erano inizialmente arrivate, esattamente voi a queste persone, che siano ‘dublinati’ o meno, cosa garantite?
R. – Intanto è una collaborazione con la Fcei in Italia per cui, per il tempo in cui avranno bisogno di svolgere tutte quante le procedure amministrative, la Federazione utilizza la nostra proprietà e noi, con i servizi che offriamo ai nostri ospiti nel centro di San Lorenzo, daremo tutta l’assistenza di cui hanno bisogno. Ci occuperemo soprattutto dell’aspetto giorno per giorno, mentre la Federazione con i suoi operatori si occuperà degli aspetti legali e amministrativi. Poi ci sono quelle persone che sono rimandate in Italia, i famosi dublinati e qui anche la Chiesa luterana in Italia è coinvolta, già da tempo utilizza i nostri spazi. Prima questo avveniva a livello di una persona alla volta, quando c’era una necessità, mentre invece adesso, rimettendo a posto questa parte della nostra proprietà, possiamo dedicare completamente questi spazi a questo servizio. Ci sarà una assistenza a 360 gradi per queste persone.
Quest’anno il tema della settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani è “Ci trattarono con gentilezza”, tratto dagli Atti degli Apostoli, che narra del viaggio di Paolo. “Ci trattarono con gentilezza” si rivolge ai migranti, a chi lascia la propria terra, a chi ha bisogno di accoglienza. Quanto mai simbolico il fatto che abbiate pensato di inaugurare questa vostra iniziativa durante la Settimana di preghiera di Unità dei cristiani, che verrà chiusa sabato, nella basilica di San Paolo fuori le mura da Papa Francesco…
R. – Sì, anche quest’anno siamo stati invitati e sarà una gioia per noi partecipare con una piccola delegazione dell’Esercito della Salvezza. Ovviamente siamo molto contenti che l’inaugurazione cada proprio in questa settimana che evidenzia l’unità che esiste tra i cristiani, all’interno del mondo cristiano, indipendentemente poi da alcuni aspetti che sono particolari ad ogni denominazione. L’accoglienza è importante, l’apostolo Paolo è accolto a Malta in seguito ad un naufragio, sono stati accolti con gentilezza, noi abbiamo tante persone che vengono da situazioni di naufragio sociale, politico, economico, e che cercano un’accoglienza. Lo spirito cristiano è in azione e quindi, assieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, noi vogliamo collaborare per rispondere a quello che poi è un comandamento di Cristo, quello di accoglierci gli uni gli altri, quello di venire incontro a coloro che sono nel bisogno, noi lo facciamo collaborando con tutti coloro che sono disposti a farlo, mettendo al primo posto il bisogno delle persone. Siamo contenti di poterlo fare con altri, nessuno è in grado di farlo da solo e noi uniamo le forze per raggiungere obiettivi ancora più grandi.
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