Costa d’Avorio: 10mila bambini in preghiera per la pace nel Paese
Isabella Piro – Città del Vaticano
Domenica scorsa, dunque, 2 febbraio, più di diecimila bambini della diocesi di Yopougon sono stati sensibilizzati alla non-violenza, in occasione dell’incontro diocesano per l’Infanzia missionaria. Significativo il fatto – riporta un comunicato della Recowa/Cerao, la Conferenza episcopale regionale dell’Africa Occidentale – che a voler pregare per la riconciliazione siano stati gli stessi giovani, spontaneamente.
La Chiesa invita al perdono e a non cedere alla vendetta
A guidare l’evento, il vescovo locale, monsignor Jean Salomon Lézoutié, il quale ha commentato: “È consolante sapere che i bambini sono sensibili a questa causa e vogliono pregare per la pace nazionale”. Il presule ha poi tenuto una breve catechesi sul tema della non-violenza, basata sulla Lettera di San Paolo ai Romani 12, 9-21, per invitare ai i fedeli a non cedere alla vendetta, ma a fare del bene anche a chi causa del male. Di qui, l’esortazione ai giovani a perdonare e a chiedere perdono.
Dio con i piccoli raggiunge i grandi di questo mondo
“I bambini possono essere trasformati in santi o in malfattori – ha spiegato padre Fabrice Coulibaly, cappellano diocesano per l’Infanzia missionaria – Abbiamo scelto di farli diventare santi, infondendo in loro valori come la non-violenza, sia fisica che verbale. Vogliamo renderli immuni alle brutalità che potrebbero incontrare da adulti”. Forte anche il richiamo alla testimonianza: spesso, infatti – ha aggiunto il sacerdote – i bambini, con il loro impegno nella vita della Chiesa, sono all’origine della conversione dei loro genitori. Per questo è essenziale il loro coinvolgimento ecclesiale: “È necessario – ha ribadito padre Coulibaly – accompagnarli nelle loro iniziative, perché i bambini sono capaci di grandi cose”. D’altronde, ha concluso, “è la piccolezza la misura che Dio usa per raggiungere i grandi di questo mondo”.
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