Le comuni radici cristiane dell’Europa in mostra a Vic in Spagna
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Un’Europa unita dalle comuni radici cristiane. E’ quanto testimonia la bellezza degli oggetti d’arte religiosa e arredi d’altare offerta al pubblico presso il Museu Episcopal della diocesi di Vic in Spagna fino al prossimo 17 maggio dalla mostra “Nord e Sud. Arte medievale di Norvegia e Catalogna 1100-1350”. L’esposizione inaugurata lo scorso 15 febbraio dimostra come tra il 13.mo e il 14.mo secolo un’unica cultura cristiana fosse diffusa su tutta l’Europa occidentale.
Una fede senza frontiere
Un’epoca e uno spazio geografico di migliaia di chilometri quadrati in cui l’arte religiosa non conosceva frontiere. Questa unità sostanziale che all’epoca un pellegrino catalano in Norvegia o un viaggiatore polacco in Portogallo potevano riscontrare, è pressoché scomparsa nei secoli. Ne resta traccia solo in due regioni situate agli estremi del Vecchio Continente: Norvegia e Catalogna.
Solo in Norvegia e Catalogna
Frontali d’altare, tabernacoli, statue lignee, tavole dipinte: la somiglianza iconografica e cromatica tra le collezioni artistiche catalane di Vic e Barcellona e quelle del Museo dell’Università della città norvegese di Bergen è impressionante. Perché di questa unità culturale non resta traccia nel resto d’Europa? Ad Utrecth, in Olanda, nota per la sua tradizione cristiana, “le distruzioni sono state molto intense”. Lo spiega Micha Leeflang, curatrice del Museo Catharijneconvent: “la città ha vissuto tre fasi di iconoclastia. Ecco perché qui purtroppo sono rimasti così pochi oggetti del 12mo e del 13mo secolo. Grazie alle collezioni custodite in Catalogna e Norvegia possiamo avere un’idea di quale aspetto dovessero avere le chiese di quell’epoca nei Paesi Bassi”.
Al riparo tra i Fiordi e i Pirenei
Secondo Justin Kroesen, dell Universitetsmuseet di Bergen, per comprendere il fenomeno in Norvegia, occorre tener presente la pesante crisi economica vissuta nel Paese durante il basso Medioevo: “solo una piccola parte dell’arte del 13mo e del 14mo secolo infatti venne sostituita”. Inoltre, aggiunge Marc Sureda, conservatore del Museu Episcopal de Vic, molte di queste opere sono state preservate perché situate in località che, sebbene distanti 3mila chilometri l’una dall’altra, sono accomunate dal non aver conosciuto significativi episodi di distruzione: custodite nelle chiese tra i Fiordi norvegesi o, al riparo dei Pirenei, nella Catalogna centrale. Occorre anche considerare, rileva Krosen, che a differenza dei Paesi Bassi, la Norvegia diviene luterana e non vive la crisi iconoclasta: questi fattori hanno consentito la sopravvivenza dell’arte del 13.mo secolo. Solo dopo l'Ottocento alcune chiese medievali vengono demolite, ma le opere d’arte sacra che custodivano vengono accolte nei musei di arte medievale di Bergen, Utrecht e Vic.
Un'iconografia, da Nord a Sud
Un dato significativo è che dei circa cento frontali d’altare giunti complessivamente fino ai nostri giorni, circa trenta sono custoditi in Norvegia, oltre cinquanta in Catalogna. La mostra – afferma Judit Verdaguer del Museu Episcopal de Vic - offre ai visitatori “il frontale di sant’Olaf di Trondheim, proveniente dal luogo dell’incoronazione dei sovrani norvegesi. É esposto accanto ad opere simili realizzate da maestranze catalane e conservate nel Museo di Vic, di Santa Margarida e di Sant Cebrià. Da Bergen provengono invece preziosi reliquiari di Filefjell: colpisce in particolare un’opera su cui sono effigiate teste di drago, evocanti le antiche decorazioni vichinghe”. Dalla Danimarca invece arriva la Madonna di Múli, scultura lignea “racchiusa all’interno di una struttura denominata negli antichi inventari medievali islandesi una «casetta a due porte». Si tratta di un tabernacolo d’altare, molto somigliante ad un altro esemplare recentemente ritrovato in Catalogna nella Vall d’Aran, esposta anch’essa in mostra”.
L’esposizione è promossa dal Museum Catharijneconvent d’Utrecht con la collaborazione del Museu Episcopal de Vic e prestiti, tra gli altri, di importanti istituzioni della Norvegia, come i musei di Bergen, Oslo e Trondheim.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui