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Cracovia, l'arcidiocesi avvia le Cause di Beatificazione dei genitori di Giovanni Paolo II

Saranno distinti i due processi canonici che potranno portare agli altari Emilia e Karol Wojtyła. Padre Scąber, delegato dell'arcidiocesi di Cracovia per la Canonizzazione: tante volte il Papa ha parlato della loro eccezionalità, in un certo senso sarà lui stesso uno dei testimoni "diretti" della santità dei suoi genitori

Anna Poce - Città del Vaticano

Monsignor Marek Jędraszewski, arcivescovo metropolita di Cracovia, ha annunciato ieri, 11 marzo, la decisione di avviare i processi di Canonizzazione di Karol Wojtyla e di sua moglie, Emilia Kaczorowska. Il metropolita di Cracovia - informa l'episcopato locale - ha reso noto che, dopo il parere positivo, nell’ottobre 2019, della Conferenza episcopale polacca e dopo l'approvazione della Congregazione delle Cause dei Santi a Roma, l'arcidiocesi ha dato il via all'iter che avrà come primo traguardo la Beatificazione dei genitori di San Giovanni Paolo II. La relativa documentazione sarà consegnata alla parrocchia dell'arcidiocesi di Cracovia nei prossimi giorni e i fedeli saranno informati dell'inizio del processo. Come accade all'apertura della fase diocesana di un processo canonico, la Curia metropolitana della città raccoglierà, in questo caso fino al 7 maggio 2020, tutti i documenti, le lettere o i messaggi riguardanti i Servi di Dio, sia positivi che negativi.

Karol testimone della santità dei suoi

Il ricordo dei genitori del Papa Santo polacco, specialmente nelle comunità di Wadowice e Cracovia, è ancora vivo e, pur essendo passato molto tempo dalla loro morte, c’è ancora qualcuno che li ha conosciuti personalmente. “Cercheremo di contattarli e di chiedere loro di testimoniare”, ha affermato padre Andrzej Scąber, delegato dell'arcidiocesi di Cracovia per la canonizzazione. Padre Scąber ha aggiunto che saranno ascoltati anche figli o nipoti di testimoni diretti della vita dei due Servi di Dio e che “il Papa stesso, in un certo senso, sarà testimone diretto della santità dei suoi genitori”, avendo in più occasioni confermato quali persone eccezionali fossero.

Due processi distinti

Verranno portati avanti formalmente due processi di canonizzazione separati – ha spiegato il sacerdote – tramite i quali si dovrà dimostrare che Emilia e Karol hanno praticato le virtù in modo eroico, che godono della reputazione di santità e che, attraverso la loro intercessione, le persone hanno ricevuto i favori di Dio. "Questo processo non sarà facile a causa del numero limitato di testimoni oculari, ma possiamo già dire che la documentazione raccolta, in particolare quella che si riferisce a Karol Wojtyła, è molto ampia”, ha affermato padre Andrzej. Mostra l’evoluzione del rapporto che quest'uomo, nel corso della sua vita, ha avuto con Dio e di come sia riuscito a trasmetterlo a suo figlio, il futuro Papa.

Coniugi modello per le famiglie frantumate

In una società in crisi come quella di oggi, con “molti divorzi, rapporti di convivenza, bambini abbandonati” - ha concluso padre Andrzej Scąber - la famiglia Wojtyla, composta da due persone comuni, ha mostrato a tutti che anche vivendo una situazione economica molto difficile, anche nella malattia, di fronte alla morte dei figli, si può avere fede e restare vicini a Dio. Emilia, nata Kaczorowska, e Karol Wojtyła senior si sono sposati il 10 febbraio 1906 a Cracovia. La coppia ha dato alla luce due figli: nel 1906 Edmund e nel 1920 Karol junior, oltre alla figlia Olga, morta poco dopo la nascita. Dopo la morte della moglie, nel 1929, Karol Wojtyła senior ha cresciuto i suoi figli da solo. È morto nel 1941 a Cracovia.

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12 marzo 2020, 14:42