Assisi, una Messa sulla tomba di San Francesco per la fine della pandemia
Jean-Baptiste Sourou - Assisi
«Assisi segnata dal suo carisma sente in questi giorni tutta la tristezza per l’Italia, ma anche tutta la sua responsabilità di testimoniare speranza, consolazione e gioia», così si è espresso il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino durante la Messa che ha presieduto sulla Tomba del Santo Patrono d'Italia per chiedere la sua intercessione per questo momento difficile e la fine della pandemia nel mondo intero.
Uomo, salute, economia
A quella celebrazione a cui hanno partecipato in streaming molti dei giovani che avrebbero dovuto partecipare proprio in questi giorni all’evento “Economy of Francesco” voluto da Papa Francesco in Assisi, l’arcivescovo Sorrentino, ha ricordato che «la crisi del coronavirus ha mostrato ancora una volta come tutto è collegato, e l’aspetto sanitario è inevitabilmente legato anche all’aspetto economico».« Questa grande prova, ha spiegato, ci costringe a prendere coscienza che, anche nel nostro tempo in cui la scienza e la tecnica fanno meraviglie, basta un virus a metterci tutti in ginocchio». Alla luce di tutto questo, diventa quanto mai urgente «una economia che sia sempre più improntata a criteri di inclusione e di fraternità» ha ribadito. monsignor Sorrentino ha augurato allora che si possa vivere a novembre prossimo l’ “Economy of Francesco” «con entusiasmo ancora maggiore, e forse anche meglio illuminati dai problemi che questa crisi mondiale sta facendo emergere».
La supplica al Santo Patrono
Alla fine della celebrazione eucaristica, il vescovo di Assisi ha fatto una supplica particolare a San Francesco per l’Italia e il mondo, per la guarigione di chi è colpito dal virus, per chi si sta prendendo cura di loro, per i problemi del momento, affinché possiamo andare incontro al futuro uniti e animati da fiducia e speranza.
Erano in comunione spirituale con la Tomba di San Francesco, la comunità dei Frati della Custodia di Terra Santa e l'arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme.
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