Coronavirus, il rinnovato impegno delle Caritas diocesane
Fabio Colagrande e Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
"L'emergenza è quotidianità ma ad animarci è la carità di Cristo e non è una frase fatta". Lo ripete don Francesco Soddu, direttore della Caritas italiana in occasione del lancio della campagna di solidarietà, un appello a sostenere – direttamente o per suo tramite - le iniziative e gli interventi mirati delle Diocesi e delle Caritas locali in favore delle persone in difficoltà e in condizioni sempre più precarie.
"Come comunità ecclesiali - afferma - siamo chiamati a pensare nuove forme di carità e, come ci ha ricordato papa Francesco nell’Angelus di domenica 15 marzo, a riscoprire e approfondire il valore della comunione che unisce tutti i membri della Chiesa”.
Insieme - spiega il direttore della Caritas - stiamo cambiando le nostre attività rimodulandole in base alle esigenze quotidiane che cambiano come cambia il virus. Il quadro che don Soddu traccia è di "nuovi poveri" e di persone sole, come gli anziani, che preoccupano in quanto non sapendo usare bene i mezzi di comunicazione, rischiano di non poter raggiungere neanche le persone più prossime.
Per loro sono stati attivati servizi domiciliari per la distribuzione di pasti e di beni alimentari, numeri verdi per raccogliere i bisogni delle persone costrette in casa, e supporti per le persone senza dimora impossibilitate a seguire le direttive del Governo sulla quarantena. "Questo - dice - è un gande problema che stiamo riscontrando in tutta Italia e che stiamo cercando di risolvere."
Bello infine il volto dell'Italia che don Soddu descrive come emergente da questo momento storico: un" grande Paese di persone che sanno fare del bene", con alle spalle una Chiesa che tesse una "rete invisibile ma indispensabile per portare avanti l'insieme".
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