Come cambia la comunicazione in tempo di emergenza sanitaria
Giordano Contu - Città del Vaticano
“Penso che in questi giorni le iniziative più istituzionali della Chiesa, come le benedizioni e l'affidarsi a Maria o la preghiera delle famiglie, possano entrare sempre più nel cuore delle persone e interrogarle su che senso ha tutto questo, per capire anche quali cambiamenti questo evento così terribile mette in atto dentro di noi”. Così il direttore dell'ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Piacenza-Bobbio, don Davide Maloberti, spiega come la preghiera sia la chiave per affrontare questa emergenza. Da quando, a fine febbraio, sono state prese le prime precauzioni per limitare il contagio del coronavirus, la comunicazione dell'episcopato emiliano-romagnolo si è adattata in modo creativo alle restrizioni che sono diventate di giorno in giorno più severe.
Una comunicazione istituzionale più creativa
Già il 21 febbraio il vescovo della diocesi di Piaceza-Bobbio, Monsignor Gianni Ambrosio, aveva disposto la sospensione di attività come il catechismo e l'oratorio per limitare il diffondersi del coronavirus. Pochi giorni dopo è arrivato il blocco delle celebrazioni. Oggi le autorità impongono alle persone di restare a casa, limitando al minimo i movimenti e le occasioni di incontro. Così è stato deciso un cambiamento della comunicazione istituzionale. E' stata offerta gratuitamente la lettura dell'edizione digitale del settimanale diocesano 'Il Nuovo Giornale'. Inoltre la video-rubrica 'Le strade della vita' ora cerca di dare testimonianza di quello che don Davide chiama “l'esercito silenzioso”, cioè di una Chiesa che in un momento terribile come questo non si è fermata, ma anzi “cerca di rimanere aggrappata a Cristo e di offrire le ragioni di una speranza”. Dal canto loro molti sacerdoti mantengono la comunità dei fedeli unita con i social network: moltiplicando gli appuntamenti di preghiera, catechesi, ascolto e riflessione sulla parola di Dio. “Ha riscosso notevole successo”, spiega il responsabile dell’episcopato emiliano-romagnolo. “Anche il nostro vescovo trasmette la messa ogni domenica attraverso Facebook e sul sito della diocesi”. I rapporti proseguono anche grazie agli strumenti della rete, continua don Davide, perché “i doni di Dio, se usati bene, fanno crescere le persone”.
Riscoprire l'essenziale dei rapporti umani
“La cosa che colpisce è proprio il bisogno di preghiera” a livello istituzionale e delle famiglie. La prossima settimana Monsignor Ambrosio pregherà nella basilica cittadina di Santa Maria di Campagna, a cui è stata affidata l'intera città e la diocesi. In questi giorni si tiene anche l'iniziativa di preghiera proposta dalla comunità Francescana di Piacenza. L'emergenza può essere un'occasione per ripensare i rapporti personali e ridare valore a gesti di attenzione come un abbraccio. “Molti invitano a riscoprire l'essenziale”, dice don Davide. “Ci siamo persi dietro tante cose e penso che tutti ci rendiamo conto di questo. Speriamo che una volta passata l'emergenza tutte queste cose non ce le dimentichiamo, ma che ritroviamo la roccia a cui aggrapparci che è Gesù Cristo. Altrimenti, come diceva il Vangelo, moriremo tutti allo stesso modo, senza scoprire il vero senso della nostra vita”.
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