Congo: quattro giorni di preghiera e digiuno per tutte le confessioni
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
Il Coordinamento per il cambiamento di mentalità (Ccm) della Repubblica Democratica del Congo ha stabilito che tutti i congolesi osservino, a partire da oggi, quattro giorni di digiuno e preghiera. Rispondendo all’appello del capo dello Stato Félix Tshisekedi, che ha invitato tutte le confessioni religiose a implorare la misericordia di Dio per fermare l’epidemia di covid-19, l’organismo creato lo scorso anno dallo stesso Tshisekedi per la prevenzione, la sensibilizzazione e la lotta contro tutti gli antivalori, ha stabilito anche un programma per tutto il territorio nazionale. Vengono proposti due momenti nell’arco della giornata, a mezzogiorno e alle 18; non occorre radunarsi, ma ciascuno, ovunque si trovi, è invitato a fermarsi in preghiera per cinque minuti. A mezzanotte saranno invece “gli uomini di Dio” a chiedere la misericordia dell’Onnipotente.
Una lotta non solo fisica, ma spirituale
“Stiamo tutti digiunando e pregando nell’intero Paese. Preghiamo fino a domenica a mezzogiorno” ha detto il pastore Jacques Kambala Tshilombo, coordinatore aggiunto e incaricato dell’amministrazione e delle Finanza del Ccm, che ha esorta tutti a considerare seriamente i quattro giorni di preghiera e digiungo, perché quella contro il coronavirus, spiega, è una lotta non solo fisica, ma anche spirituale. Il pastore Kambala ricorda inoltre la responsabilità di tutti verso le generazioni future e chiede alla popolazione di osservare rigorosamente le norme igieniche per frenare l’epidemia. Raccomanda infine la solidarietà verso i più vulnerabili, gli indigenti e i senzatetto ed esorta ad aiutare deboli e poveri, condividendo anche guanti, mascherine e prodotti disinfettanti.
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