Coronavirus: l’arcivescovo di Palermo incoraggia la creatività dei sacerdoti
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
Tutti i giorni intorno alle 12 l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, si affaccia dal balcone della sua residenza per pregare con le poche persone presenti in strada e per invocare l’aiuto della patrona della città, Santa Rosalia. Un modo per stare vicino alla gente così come in altri contesti del paese dove si moltiplicano le iniziative creative messe in campo dai sacerdoti per alimentare lo spirito comunitario.
Spiragli di luce
Per monsignor Lorefice è una delle cose belle di questi giorni bui. “Anche da queste parti – afferma – c’è una grande creatività in giro nelle nostre comunità parrocchiali. Penso ai sacerdoti, ai catechisti e agli animatori che raggiungono comunque i fedeli attraverso i social, organizzando celebrazioni Eucaristiche e altri momenti di incontro e di dialogo”.
Il senso comunitario
Un attività di fondamentale importanza per la società. “Queste forme – dice l’arcivescovo di Palermo - stanno contribuendo non poco a sostenere il senso comunitario della vita”. Lo sguardo è rivolto anche al futuro. “Dobbiamo recuperare il senso dell’unità – aggiunge il presule – abbattendo quelle contrapposizioni che a volte appesantiscono la nostra vita e la nostra Nazione”. L’auspicio è che si prosegua su questa strada. “Dal punto di vista politico – osserva – questa consapevolezza c’è. L’augurio è che non si disperda e che invece si concentri”.
La consapevolezza dei palermitani
In merito a ciò che succede in Sicilia, monsignor Lorefice sostiene che sia stata accettata la recente stretta sui collegamenti con il resto del paese decisa per ridurre i contagi. “In larga parte – commenta – si comprende che bisogna rispettare le norme governative, anche se sono restrittive. Da questo punto di vista c’è preoccupazione, ma la reazione della gente è positiva”.
Solidarietà ai sanitari
I palermitani in questi giorni restano a casa, nonostante qualche resistenza in alcune aree della città. “Per le strade di Palermo – afferma – realmente non c’è nessuno. E c’è un grande senso di solidarietà nei confronti di quanti stanno dando un apporto preziosissimo nelle strutture sanitarie operando con grande spirito di sacrificio, generosità e amore”.
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