Regno Unito. I vescovi: serve allargare la platea dei beneficiari dei sussidi familiari
Isabella Piro – Città del Vaticano
No al limite di due figli come condizione pregiudicante per beneficiare dei sussidi statali per le famiglie indigenti: è quanto chiedono al governo i vescovi del Regno Unito, in particolare Monsignor Richard Moth, presidente del Dipartimento per la giustizia sociale della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, e Nigel Parker, direttore dell’Unione Cattolica.
Gravi conseguenze sui bambini
“Gli organismi caritativi di Inghilterra e Galles – scrivono in una lettera Monsignor Moth e Parker – hanno esperienza diretta di come questo limite possa impedire l’accesso ad elementi essenziali quali il cibo e il pagamento dell’affitto e delle bollette, con conseguenze devastanti per il benessere e la sopravvivenza dei bambini”. “Abolire il limite dei due figli – prosegue la missiva – sarà quindi un mezzo tangibile per ridurre la povertà infantile nel Regno Unito e un chiaro segno di sostegno alla famiglia”.
Discriminate le famiglie numerose
Dal suo canto, il responsabile degli Affari Pubblici dell'Unione Cattolica, James Somerville-Meikle, ha commentato: "Se il governo è seriamente intenzionato ad aiutare le famiglie e la società, allora sbarazzarsi del tetto massimo di due bambini sarebbe un buon punto di partenza. Questa politica profondamente ingiusta, infatti, lascia le famiglie più numerose in condizioni peggiori. È il momento, invece, di dare a i nuclei familiari il sostegno di cui hanno bisogno e di eliminare il tetto". Infine, i vescovi ricordano quanto detto da Papa Francesco durante il suo viaggio in Madagascar, nel settembre 2019: “Diciamolo con forza: la povertà non è una fatalità”.
Il bilancio governativo
L’approvazione del bilancio governativo, contenente le misure per il sostegno alle famiglie, è previsto per l’11 marzo. Secondo le stime, circa 160mila famiglia sono, attualmente, già gravate a causa del limite dei due figli e si prevede che altre migliaia di bambini cadranno in povertà nei prossimi anni, fino a sfiorare la cifra di un milione nel 2024.
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