In Svizzera la Caritas chiede aiuto per poveri e famiglie
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
I poveri sono le persone più colpite dall’epidemia del Coronavirus. A lanciare l’allarme è la Caritas svizzera, che in un comunicato diffuso ieri sottolinea come “in situazioni di crisi i membri più deboli della società sono le più vulnerabili” e lancia quindi un appello alla solidarietà.
Linee di credito garantite
“Come le piccole imprese affrontano problemi di liquidità, anche molte famiglie a rischio povertà non hanno i soldi per pagare le bollette a fine del mese”, afferma il comunicato, evidenziando che esse non hanno accesso alle linee di credito garantito dal Dipartimento federale delle finanze e che le famiglie e single a basso reddito vanno in crisi in pochissimo tempo. Tra queste, donne e madri che lavoravano come collaboratrici domestiche: in questi giorni molte vengono rimandate a casa e non possono neanche usufruire dei sussidi di disoccupazione perché non sono state registrate dai loro datori di lavoro.
Famiglie in difficoltà
Ci sono poi famiglie che non possono pagare il medico perché non coperte dall’assicurazione sanitaria a causa della franchigia, le madri che lavoravano come baby-sitter che non vengono più chiamate, i lavoratori stagionali del settore alberghiero che avevano un reddito complementare e che adesso non hanno abbastanza soldi.
Per il direttore della Caritas svizzera Hugo Fasel, queste persone sono in grande pericolo: più le condizioni di lavoro sono precarie, maggiore è il rischio. Ed è a loro che sono rivolti gli aiuti di emergenza dell’organizzazione caritativa cattolica che si appella alla solidarietà al sostegno dei cittadini elvetici. “Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per evitare che le persone siano costrette ad rivolgersi all’assistenza sociale a causa della crisi del Coronavirus”, ha detto Fasel.
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