Togo: elezioni, Gnassingbé dichiarato vincitore. Perplessità dei vescovi
Isabella Piro – Città del Vaticano
Bisogna "stabilire la verità in base al voto del popolo togolese che ha sofferto troppo le ingiustizie": questo il forte appello lanciato dall’arcivescovo emerito di Lomé, monsignor Philippe Fanoko Kossi Kpodzro, dopo che sono stati resti noti i risultati delle elezioni presidenziali in Togo. Svoltesi il 22 febbraio, le consultazioni hanno visto la vittoria del capo di Stato uscente, Faure Gnassingbé, con il 72,36 per cento dei voti. “Lancio un solenne e vibrante appello a tutti i togolesi”, ha detto il presule, citato dal sito web della Recowa-Cerao (Conferenza episcopale regionale dell'Africa occidentale), per “far trionfare la giustizia, la libertà e l'equità secondo gli insegnamenti della Sacra Scrittura".
Appello contro frodi e violenze
Da ricordare che, in vista della tornata elettorale, i vescovi del Togo avevano già diffuso una dichiarazione congiunta per chiedere alle istituzioni “giustizia, verità e rispetto”, affinché durante le elezioni non fossero messe in atto frodi o violenze. I votanti erano stati esortati a scegliere “in piena libertà di coscienza” la persona più adatta “a guidare il destino il del Paese”, mentre ai membri del clero era stato ricordato il dovere di imparzialità della Chiesa, proprio della sua missione.
La revisione della costituzione
Da segnalare che, in base ad una revisione della Costituzione adottata recentemente, Gnassingbé si è potuto candidare per un nuovo mandato e potrà farlo anche nel 2025, beneficiando inoltre dell'immunità a vita per tutte gli atti intrapresi durante il suo incarico istituzionale.
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