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Ungheria, arrivata a Budapest la Fiaccola della pace

Pensata sin dal 1964, anno in cui Papa Paolo VI dichiara San Benedetto Patrono d’Europa, la "Fiamma per la pace e per l’Europa unita” parte ogni anno da Norcia per raggiungere uno dei Paesi europei per poi tornare in Italia, passando attraverso i Monasteri benedettini di Subiaco e Montecassino

Isabella Piro - Città del Vaticano

È arrivata in Ungheria la Fiaccola della pace già benedetta da Papa Francesco all’Udienza generale del 19 febbraio 2020. 

Lo rende noto un comunicato della Conferenza episcopale ungherese. "La fiaccola - si legge - è giunta nella Basilica di Santo Stefano a Budapest dove il cardinale Péter Erdő, il nunzio apostolico Michael August Blume, l'arciabate di Montecassino Donato Ogliari e l’arciabate di Pannonhalma Cirill Hortobágyi hanno concelebrato la Messa solenne”. 

Ungheria, esempio di unità tra culture

Ad accompagnare la fiamma di San Benedetto, una delegazione di circa cento persone, insieme ai sindaci di Norcia, Subiaco e Cassino. "Nell'omelia - prosegue la nota - il primate d’Ungheria, cardinale Erdő, ha messo in risalto che in Europa vivono delle nazioni con lingua, tradizioni culturali e storiche diverse fra le quali è possibile comunque costruire l’unità”. Le nazioni del continente europeo, ha ribadito il porporato, "sono unite tramite la fede cristiana che non è una mera memoria del passato, bensì forza vivificante”.

La fiamma come luce e amore di Cristo

Al termine della celebrazione, il nunzio apostolico Blume si è rivolto ai partecipanti alla liturgia, esortandoli a portare la fiaccola, simbolo della "luce di Cristo e del suo amore”, a tutti i fratelli, "specialmente ai poveri”. Infine, i sindaci di Norcia, Subiaco e Cassino hanno consegnato come dono alla Chiesa ungherese, una copia della “Regola di San Benedetto”.

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06 marzo 2020, 14:45