Caritas italiana: con il Covid-19 crescono i poveri. In atto la "fantasia della carità"
Adriana Masotti- Città del Vaticano
Sono allarmanti i dati che emergono da una prima rilevazione nazionale realizzata da Caritas Italiana sulla povertà in Italia: il numero dei poveri che sono costretti a rivolgersi ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane, è aumentato in media del 114% rispetto al periodo precedente il coronavirus. Settanta le Caritas diocesane monitorate in tutto il territorio, corrispondenti ad un terzo del totale cioè 218. Con tutte, comunque, la Caritas ha intensificato i contatti fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, a cominciare da quelle del nord.
Necessità economiche, psicologiche e di salute
“Le Caritas diocesane interpellate – si legge nel comunicato diffuso oggi - hanno evidenziato nella quasi totalità dei casi, un aumento nelle segnalazioni dei problemi di occupazione/lavoro e di quelli economici. Il 75,7% di esse segnala anche un incremento dei problemi familiari, il 62,8% di quelli d’istruzione, il 60% di salute, anche in termini di disagio psicologico e psichico, e in termini abitativi. Vengono poi indicati anche nuovi bisogni, come quelli legati a problemi di solitudine, relazionali, anche con risvolti conflittuali, ansie e paure, disorientamento e disinformazione”. In aumento anche le richieste di alimenti e di beni di prima necessità, di aiuti economici per poter fare la spesa o pagare bollette e affitti, opportunità di lavoro e alloggio. Richiesta anche l’assistenza per l’accesso alle misure di sostegno messe in campo in questo particolare momento dal governo, attraverso la compilazione delle apposite domande. Quanto alle mascherine di protezione e i guanti, la Caritas italiana fa sapere di averne già distribuiti a circa 40.000 persone.
Nuovi servizi e forme di sostegno
Sull’onda delle parole di Papa Francesco che spesso ha invitato “ alla fantasia della carità”, l’organismo ecclesiale ha attivato, si legge ancora nel comunicato, “nuovi servizi legati all’ascolto e all’accompagnamento telefonico con circa 15mila contatti registrati in poche settimane dalle Caritas diocesane coinvolte nella rilevazione, la trasformazione della fornitura dei pasti in modalità da asporto o con consegne a domicilio, la fornitura di dispositivi di protezione individuale e igienizzanti, le iniziative a supporto della didattica a distanza con la fornitura di tablet, pc, il sostegno a famiglie nomadi, giostrai e circensi, l'assistenza ai senza dimora rimodulata per garantire gli standard di sicurezza, nonché l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari”.
Progetti inediti e nuovi alloggi per i senza dimora
Tra le iniziative inedite quella denominata #TiChiamoIo, per offrire la vicinanza, attraverso il telefono, alle persone accompagnate nei centri di ascolto, e il progetto "Message in a bottle" che recapita assieme, ai pasti da asporto, messaggi e poesie da parte della cittadinanza, a cui collaborano anche molte strutture afferenti alle Chiese diocesane e destinate a medici e/o infermieri, persone in quarantena e senza dimora. Per quest’ultimi, ad oggi, sono state messe a disposizione della Protezione civile e del Sistema Sanitario Nazionale, da parte di 48 diocesi, ben 68 strutture per quasi 1.450 posti. A queste si sommano altre 45 strutture, per oltre 1.000 posti in 33 Diocesi, per persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali e più di 64 strutture per oltre 1.200 posti in 42 diocesi per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre all’ospitalità residenziale ordinaria.
Don Soddu: eliminare le cause della poverà
Commentando questi dati e con un pensiero al 75.esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo che “ha fatto da presupposto a un riscatto morale e sociale dell’Italia nel Dopoguerra” don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, ricorda – si legge nel testo diffuso oggi dall’organismo - “l’esortazione del Concilio Vaticano II alla libertà e alla dignità di ogni persona bisognosa: ‘Non avvenga che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia’, e ancora: ‘Si eliminino non soltanto gli effetti ma anche le cause dei mali’. E conclude: “ Un ammonimento valido per l’oggi, perché non siano i poveri, gli ultimi, gli emarginati e gli indifesi a pagare il prezzo più alto della crisi”. Infine il comunicato annuncia che domani 25 aprile si svolgerà #IoRestoLibero, la campagna nazionale che sostiene Croce Rossa e Caritas Italiana con una raccolta fondi tramite la piattaforma "GoFundMe". Ma si può contribuire con diverse altre modalità, come informa il sito della Caritas: www.caritas.it.
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