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Nuova newsletter de “La Civiltà Cattolica” per la pandemia

Si intitola “Abitare nella possibilità” la nuova newsletter settimanale con cui La Civiltà Cattolica, a partire da libri, musica e cinema, offre chiavi di lettura per i tempi della pandemia. Il direttore padre Spadaro: “Chiusi in casa dobbiamo però aprire spazi di immaginazione”

Fabio Colagrande – Radio Vaticana

“L’idea di questa newsletter ci è venuta proprio perché siamo chiusi in casa, viviamo l'isolamento e allo stesso tempo però abbiamo bisogno di stimoli per pensare e per riflettere”. Padre Antonio Spadaro, dal 2011 direttore della rivista della Compagnia di Gesù, spiega così la genesi di “Abitare nella possibilità” la nuova iniziativa editoriale che va ad aggiungersi alla rivista cartacea e alle altre due newsletter. A fronte delle tante meditazioni per il tempo della pandemia che oggi vengono pubblicate sul web e condivise sui social gli scrittori de La Civiltà Cattolica hanno cercato di capire quale fosse lo specifico della rivista. “Accanto a una nota spirituale che pubblichiamo ogni domenica su Facebook – spiega Spadaro – abbiamo deciso di creare una newsletter che potesse fornire a tutti del materiale per una riflessione molto ampia basata su una radice culturale e quindi su musica, libri e cinema. Uno strumento per aiutare le persone a riflettere in una situazione in cui abbiamo più tempo a disposizione ma sentiamo il bisogno di capire il senso di ciò che stiamo vivendo”.

Ascolta l'intervista a padre Spadaro

“Io abito la possibilità”

Per il titolo della newsletter il direttore de La Civiltà Cattolica si è ispirato a un verso della poetessa americana Emily Dickinson: ‘I dwell in possibility’, cioè ‘io abito la possibilità’. “Ci è parso un chiaro riferimento alla condizione che in questo momento viviamo tutti”, spiega Spadaro. “Di fatto oggi viviamo a casa, lavoriamo da casa e quindi la casa richiama la necessità di un modo diverso di vivere. Ma allo stesso tempo è un invito, anche se chiusi in casa, ad aprire una finestra, a vivere appunto nuove possibilità”.

Il ruolo dell’immaginazione

La riflessione offerta da questa newsletter non è direttamente o esclusivamente legata al coronavirus. “A partire dalla situazione che stiamo vivendo vogliamo dare delle chiavi di lettura per capire meglio il presente ma anche per immaginare il futuro, perché crediamo che il ruolo dell'immaginazione in questo momento sia fondamentale”, racconta Spadaro. “Le cose stanno cambiando, il mondo sta cambiando e cambierà. Servono perciò delle nuove chiavi di lettura e riteniamo che le fonti artistiche e letterarie ci possano aiutare nella meditazione. La poesia, l’arte e la musica, il cinema sono appunto elementi che possono farci riflettere in maniera diversa attivando la nostra immaginazione”.

Stare nel piccolo come uno sguardo ampio

Come motto dell'iniziativa La Civiltà Cattolica ha scelto una sentenza attribuita a Sant'Ignazio di Loyola – ‘Non coerceri a maximo sed contineri a minimo, divinum est’ – citata da Papa Francesco nella prima intervista rilasciata alla rivista nel 2013. “In fondo dietro c’è lo stesso concetto – commenta padre Spadaro – ciò che è divino è avere ideali che non sono limitati dallo spazio più grande ma allo stesso tempo sono capaci di stare nello spazio più ristretto. Ed è proprio la condizione di molti di noi oggi: stiamo in uno spazio ristretto ma dobbiamo essere capaci di starci mantenendo un orizzonte ampio”. “Abbiamo scelto lo strumento della newsletter – aggiunge – perché arriva direttamente alle persone che si iscrivono ed è quindi quasi come una lettera che La Civiltà Cattolica invia loro ogni sabato per aiutarle”.

La parola quotidiana di Papa Francesco

Papa Francesco per questo periodo di pandemia ha scelto di rendere pubblica la sua messa mattutina a Santa Marta. “È un modo per rispondere ai bisogni spirituali di questo tempo così inedito e drammatico”, commenta il direttore de La Civiltà Cattolica. “Ho sentito molte persone osservare che in questi giorni riceviamo tanti messaggi che riguardano la nostra salute, le varie ordinanze governative e tutto questo ovviamente è assolutamente necessario. Allo stesso tempo però in molti avvertono un bisogno, una sete di interpretazione, qualcuno che ci aiuti a capire come vivere questo tempo. Penso allora che una parola di tipo spirituale come quella che il Papa sta consegnando a tutti noi quotidianamente da Santa Marta, in maniera così semplice e sobria, sia esattamente quello che ci vuole in questo momento”.

 

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04 aprile 2020, 08:01