Appello alle donazioni dal Patriarcato latino di Gerusalemme
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
L’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Piazzaballa, ha lanciato un appello per le 12.456 famiglie degli studenti che frequentano le 38 scuole del Patriarcato Latino in Giordania (25) e in Palestina (13). Chiede che siano aiutate per far fronte alle necessità e per sostenere il loro impegno finanziario negli istituti educativi. Si tratta di scuole frequentate da alunni di diverse nazionalità e confessioni religiose. Il Patriarcato sottolinea che “a causa della severità della pandemia e dei suoi effetti devastanti in tutto il mondo, della carenza di solide strutture sanitarie ed economiche sia in Palestina sia in Giordania, con la perdita in massa del lavoro e degli introiti che ne derivano, la maggior parte delle famiglie è alla ricerca di risorse disponibili per soddisfare i bisogni primari”.
Appello alla generosità
Monsignor Pizzaballa ricorda poi che con l’imposizione del lockdown, tutte le scuole si sono attrezzate per la didattica a distanza e gli insegnanti hanno proseguito da remoto il loro lavoro in condizioni onerose. Poiché molte famiglie non saranno in grado di pagare le rette, questo produrrà un deficit che metterà in dubbio l’esistenza stessa di queste scuole, alcune delle quali con una tradizione risalente a più di 150 anni fa. Da qui la richiesta d’aiuto e l’invito alla generosità. “Il vostro contributo in denaro sarà un contributo alla vita - spiega monsignor Pizzaballa - espressione della speranza che il servire cristiano porta con sé”. Non dovrebbero esserci problemi, invece, per le 5 scuole del Patriarcato in Israele, dove lo Stato ha disposto un sostegno economico per i disoccupati e per le attività che sono state chiuse. In totale, il Patriarcato Latino di Gerusalemme assicura un impiego a 1.808 persone, fra cui insegnanti, amministratori ed educatori. Gli studenti sono 19.926. Sono scuole parrocchiali che promuovono lo sviluppo umano e sociale e favoriscono le esperienze di tipo ecumenico e interreligioso. Per gli studenti bisognosi le rette sono ridotte. Le famiglie più povere sono esentate.
Disoccupazione a livelli record in Giordania e Palestina
Adesso, in Giordania e Palestina la maggior parte delle famiglie fa fatica ad arrivare alla fine del mese e molte hanno bisogno di generi di prima necessità. La Giordania, già prima dell’emergenza legata al Covid-19, aveva un alto tasso di disoccupazione che raggiungeva il 19%. In particolare, per i giovani sotto i 19 anni il tasso di disoccupazione era del 49% e del 39% per quelli tra i 20 e i 24 anni. Tali percentuali sono raddoppiate nelle ultime settimane. Nella Palestina prima dell’emergenza sanitaria, il tasso di disoccupazione della Striscia di Gaza era del 45% (del 70% per i giovani e le donne) e del 15% nella Cisgiordania. In seguito alla pandemia, ci sono stati tanti licenziamenti. La chiusura di negozi, scuole, università, istituzioni pubbliche e private, di uffici governativi e di tutte le attività collegate al turismo, ha obbligato molti datori di lavoro a mettere i dipendenti in esubero. Il Patriarcato latino di Gerusalemme sta preparando sussidi per aiutare le famiglie, ma resta il problema del deficit delle scuole di Giordania e Palestina. Proprio per la loro sopravvivenza monsignor Pizzaballa chiede donazioni a favore delle famiglie degli studenti, perché la copertura delle rette possa permettere alle scuole di continuare a fornire i loro servizi.
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