Covid. I vescovi dell’area amazzonica chiedono urgenti misure
Davide Dionisi - Città del Vaticano
Dati allarmanti a causa della pandemia e le popolazioni locali, soprattutto quelle indigene, come pure i nuclei residenti alle periferie delle grandi città, necessitano di assistenza e di cure appropriate. Lo riferisce una nota dei vescovi titolari delle diocesi brasiliane che insistono nell’area amazzonica.
L'appello dei vescovi
La nota della Commissione episcopale per l'Amazzonia della CNBB è indirizzata al governo federale, al congresso nazionale, ai governi statali e alle assemblee legislative. “La regione ha un numero limitato di presidi ospedalieri, il più basso del paese” scrivono i presuli che hanno voluto lanciare il loro accorato appello in più lingue. Tukano (idioma locale ndr) compreso.
I numeri del contagio in Amazzonia
Il comunicato è articolato in 13 punti e chiede “di effettuare innanzitutto test sierologici e tamponi alle comunità indigene per adottare le misure necessarie di isolamento e prevenzione. Inoltre è necessario” secondo la Commissione della CNBB “rafforzare le misure di controllo contro la deforestazione e l’estrazione mineraria soprattutto nei territori protetti della foresta”. L'Amazzonia è l’area che in Brasile registra uno dei peggiori scenari, con oltre 6 mila contagiati e un tasso di mortalità tra i più alti del paese. Per quanto riguarda il dato nazionale, ad oggi in Brasile sono oltre 100 mila i contagi di coronavirus, dove si registrano 7.025 morti. Nelle ultime 24 ore, sono stati accertati 4.588 nuovi contagi e 275 nuovi decessi.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui