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Covid- 19: il sostegno della CEI alle zone rossa e arancione

Arriva un nuovo aiuto dai fondi dell'otto per mille della Chiesa italiana per le aree che soffrono maggiormente le conseguenze della pandemia

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

Arriva dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana un ulteriore contributo straordinario di 10 milioni di euro per le diocesi che si trovano in territori definiti dalle autorità civili “zona arancione o zona rossa” a causa dell’emergenza coronavirus. Si tratta di fondi dell’otto per mille, quelli cioè che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica, recuperati dalla finalità cui erano stati destinati, essenzialmente l’edilizia di culto.

L’ammontare del contributo, si legge in un comunicato, è stato calcolato tenendo conto dell’entità della popolazione e del numero di contagiati alla data del 25 aprile. Le somme serviranno per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni impegnati in questa seconda fase della pandemia da Covid-19, enti ecclesiastici in difficoltà.

La Chiesa italiana, ricorda la presidenza della Cei, è “Chiesa di popolo” e cerca d’incontrare i bisogni della popolazione, da qualsiasi parte provengano. Questo nuovo contributo della Cei vuole essere, ancora una volta, una forma di partecipazione alla sofferenza e vuole esprime la comunione tra le tutte le diocesi della penisola, “sulla stessa barca”, come ha ricordato il Papa il 27 marzo in piazza San Pietro. I fondi saranno erogati il 3 giugno e dovranno essere utilizzati entro il 31 dicembre; la rendicontazione - che dovrà essere inviata alla Segreteria Generale della CEI entro il 28 febbraio 2021 – deve attenersi al dettato concordatario (Legge 222/85) e ai criteri di trasparenza, rafforzati dall’Assemblea Generale del maggio 2016.

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29 maggio 2020, 11:08