Pompei, monsignor Caputo: la consolazione del Rosario nella pandemia
Giancarlo La Vella - Città del Vaticano
C'è anche il Santuario della Madonna di Pompei in Campania, tra i luoghi di culto dei cinque continenti che hanno aderito alla preghiera comune del Rosario, il 30 maggio prossimo, con il Papa e su iniziativa del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Quel giorno alle 17.30 dalla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, il Pontefice sarà in diretta mondiovisione con i fedeli per chiedere alla Vergine speranza e consolazione di fronte alla pandemia di coronavirus. L'arcivescovo Tommaso Caputo, Delegato Pontificio del Santuario della Madonna di Pompei ci racconta con quale spirito si appresta a questa preghiera globale, insieme a tutta la comunità campana:
R.- Innanzitutto con grande gratitudine nei confronti del Santo Padre, che ha pensato a questa magnifica iniziativa dell’invocazione alla Madre di tutti noi, che ci accoglie. E a Lei rivolgiamo la nostra preghiera e attraverso di Lei con il Santo Rosario contempliamo il volto di Cristo Gesù, che è il nostro Salvatore.
La preghiera del Santo Rosario acquista ancor più significato a chiusura del mese di maggio, il mese dedicato alla Madonna?
R. - Sì e a Pompei ancora di più. Il Santo Rosario è l’essenza stessa di Pompei. Il Santuario è stato fondato da un uomo laico, un avvocato, il Beato Bartolo Longo, che riscoprì la sua vocazione cristiana attraverso la preghiera del Rosario. Contemplando i Misteri del Rosario Longo capì che questa preghiera mariana era una via a Gesù Salvatore. Egli ricercava la salvezza e capi che questa preghiera gli avrebbe dato la salvezza, perché lo conduceva al Salvatore con gli occhi della Madre.
La preghiera a Maria e, attraverso di Lei, al Signore, ci potrà aiutare a dare un senso anche a questo periodo di difficoltà e di dolore?
R. - In questi giorni il santuario di Pompei è di nuovo pieno di pellegrini. Questo significa che in questo posto, sotto gli occhi della Madre, si sentono confortati, possono confidare in Lei e chiedere la sua intercessione. E Maria senz'altro è il modello per tutti: è stata la prima dei seguaci di Gesù, la prima tra i cristiani, e Lei, che ha vissuto tutte le esperienze della vita e in modo particolare Lei sempre stata sempre presente, dal momento della Annunciazione fino alla Croce, sempre lì fedele. Maria ci aiuta a dare un senso anche a questo, ma anzitutto ci riscopriamo fratelli e abbiamo riscoperto la preghiera del Rosario in questo periodo. E’ straordinario, perché è la Madre che ci attira, ma, come sempre, Lei poi ci dice, come alle Nozze di Cana: “Fate quello che Lui vi dirà”.
Eccellenza, come pastore, come sta vivendo con il popolo dei fedeli questa pandemia?
R. - Il Santuario di Pompei ha una peculiarità: è un doppio Santuario. E’ il Santuario della fede, che accoglie due milioni di pellegrini all'anno. E questo santuario era aperto, ma con pochi fedeli che potevano venire a causa del coronavirus. Ma adesso abbiamo ritrovato la gioia di accoglierli, di ritrovarci attorno all'altare per riconoscerci famiglia di Dio in modo particolare nell'Eucaristia. Ma poi c’è anche il Santuario della Carità, fondato dal Beato Bartolo Longo con le opere sociali. Quel santuario non si è mai fermato, in modo particolare i centri dove vengono accolti neonati, bambini, adolescenti, mamme in difficoltà, in modo stabile. Pensi che l’8 marzo, inizio del lock down, è arrivata una bambina tre giorni in una delle nostre case famiglie. Erano momenti di buio, ma in quella bambina abbiamo già visto la luce e tra pochi giorni compirà tre mesi. Cresce serena contenta e la crescita di questa bambina ci fa intravedere la vita che germoglia di nuovo e che è un segno di speranza e anche di fede per tutti.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui