Ordo virginum: una vocazione in crescita dal 31 maggio 1970
Adriana Masotti - Città del Vaticano
“Una donna consacrata a Dio, che ha il suo chiostro nel cuore del mondo non ritiene estraneo a sé nulla di ciò che è umano, tutto la riguarda, a tutto si interessa perché sa che Dio vive in città e visita la vita dei suoi figli attraverso la carne dei servi”. E’ quanto scrive il prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, cardinale Joao Braz de Aviz, nella lettera inviata il 21 maggio scorso alle consacrate dell’Ordo virginum, e firmata anche dal segretario, l'arcivescovo José Rodriguez Carballo.
Cinquant'anni fa l'Ordine rifioriva
L’occasione è il 50.esimo, esattamente il 31 maggio, dalla promulgazione, per volontà di Papa Paolo VI, del nuovo Rito della Consacrazione delle vergini, rinnovato secondo le disposizioni del Concilio Vaticano II. Con 2447 sì e soltanto 4 no, i Padri conciliari avevano chiesto alla Congregazione per il culto divino di ripristinare questo Rito in uso fin dai primi secoli della Chiesa. Così dal 31 maggio 1970 l'Ordo virginum rifioriva con la possibilità di celebrare la consacrazione verginale di donne “che restano – si legge ancora nella lettera – nel proprio ordinario contesto di vita, radicate nella loro Chiesa particolare”.
Una Veglia per ringraziare il Signore
L’anniversario, a causa della pandemia, non potrà essere festeggiato solennemente, ma in tutto il mondo in tanti modi diversi, le consacrate saranno unite spiritualmente in questi giorni, “per far salire al Padre della misericordia – scrive ancora il prefetto – il nostro inno di ringraziamento e di lode per il dono che ha fatto alla sua Chiesa”. Il dono appunto della riscoperta dell’antico Ordine e della nascita di tante vocazioni. In particolare, l’invito del cardinale Braz de Aviz alle consacrate è ad unirsi in preghiera nella giornata di oggi, o in altra data, in una Veglia che la Congregazione ha preparato e i cui testi, in 7 lingue, sono stati inviati a ciascuna. L’augurio del prefetto per tutte è, infine, quello di essere sempre gioiose testimoni “della bellezza di appartenere totalmente a Dio, amato come Sposo, e di dedicare la vostra vita ai fratelli e alle sorelle”, soprattutto a quelli che sono considerati gli scarti della società.
Numerose le vocazioni all'Ordo virginum
L’appuntamento di riflessione e di preghiera proposto dalla Congregazione per le oltre 700 consacrate italiane è per oggi, 31 maggio, alle ore 18, su YouTube. La Veglia sarà presieduta da monsignor Oscar Cantoni, arcivescovo di Como, delegato della Conferenza episcopale italiana per l’Ordo virginum. La diocesi italiana dove le vergini consacrate sono più numerose è Milano, con 109 donne che hanno ricevuto la consecratio virginum e 23 in formazione. Numerosissime sono le donne interessate a questo cammino; dall’Ordine fanno sapere, ad esempio, che la diocesi di Roma ha oltre 35 candidate che stanno già compiendo il loro percorso formativo, e per cinque di loro era stata già stabilita per il 6 giugno la data di consacrazione, rimandata a causa della pandemia.
La testimonianza di Gloria: il sì a Dio e la Sua fedeltà
Gloria Mari vive e lavora a Milano. Geologa e giornalista, è attualmente la referente del Centro Nocetum, da anni luogo di spiritualità, di accoglienza e di condivisione, situato nella Cascina Corte S. Giacomo, a sud della città. Gloria abita presso il Centro insieme ad altre 2 consorelle, tra cui Ancilla Beretta, la fondatrice di Nocetum. Ai nostri microfoni racconta che, dopo 25 anni di vita consacrata nell'Ordo virginum, la parola che esprime meglio la sua esperienza è fedeltà, ma quella che si riferisce a Dio. "All'inizio - racconta - c'è un po' il desiderio di aderire alla vocazione: chissà se sarò giusta, se sarò adatta, se sarà la mia strada, poi con il passare del tempo ti rendi conto che più che essere tu fedele al Signore, giusta, corretta, adeguata, è Lui che ha misericordia e che è fedele a te".
Motivo della scelta di Gloria di aderire a questa particolare forma di consacrazione è l'incontro con una donna, Ancilla, appunto. Dice che a colpirla era il suo stile di vita libero, insieme ad una solida spiritualità ancorata alla Sacra Scrittura, e il forte impegno nel territorio per l'ambiente e il sociale. Perchè allora non seguire il suo stesso percorso?
L'abbandono cosciente alla volontà di Dio
Ogni donna che si consacra nell'Ordo virginum decide di mettere al servizio degli altri le proprie capacità, il proprio carisma. Per Gloria le cose sono andate diversamente, ma solo in apparenza. Racconta: "Quando ho scelto questa strada, mi sono trovata nella necessità di abbandonare quella che era stata la mia formazione umana. Avevo studiato geologia e avevo pensato di andare a lavorare all'estero seguendo le orme paterne, invece mi sono ritrovata con incarichi lavorativi che non mi interessavano molto come l'insegnamento, che io avevo scartato fin dall'inizio e che poi ho scoperto essere una cosa bella. Poi ho lavorato in una casa editrice e sono diventata giornalista. Adesso mi occupo del Centro Nocetum, insomma tante cose, così che per me parlerei di un abbandono cosciente alla volontà di Dio. Quindi nel mio caso il carisma è stato quello di aiutare anche altri a comprendere che ci vuole una sorta di duttilità per seguire il Signore. A me questo non ha richiesto sacrificio, sapendo che potevo seguire meglio Lui attraverso anche tutti questi cambi".
Andare incontro allo Sposo
Riguardo alla scelta della verginità Gloria Mari riconosce che è una bella provocazione nei confronti di ciò che nella società viene ritenuto essere la norma: avere un fidanzato, magari convivere prima del matrimonio. "Non mi sono mai piaciute le cose troppo comuni - afferma - e mi è sembrato bello testimoniare con questa scelta che c'è un bene più grande e che ci sono delle donne che nel mondo seguono il Signore così". Nell'Ordo virginum ci sono anche diverse teologhe, oltre che professioniste, insegnanti, sindaci, rappresentanti sindacali, donne impegnate nel sociale, "così - ci dice ancora Gloria - ci troviamo chiamate a vivere una sorta di secolarità nel mondo, portando nello stesso tempo queste impronte, queste cicatrici dell'incontro con lo Sposo, Cristo Risorto. Noi viviamo anche un momento molto bello, celebrativo nel Rito di consacrazione, perchè c'è una similitudine con il matrimonio, dove processionalmente portiamo una lampada e andiamo incontro allo Sposo. E poi, c'è una preghiera di consacrazione che stabilisce il nostro inserimento così vivo all'interno della Chiesa".
Un dono per la Chiesa e per il mondo
La vitalità dell'Ordo Virginum, scrive il cardinale Joao Braz de Aviz nella lettera indirizzata alle consacrate " si manifesta nella pluriforme ricchezza di carismi personali messi a servizio dell'edificazione della Chiesa e del rinnovamento della società secondo lo spirito del Vangelo", sottolineando "il dono che ciascuna di voi rappresenta per la Chiesa e per il mondo".
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