Divino Amore, il Santuario prega con il Papa sotto il manto di Maria
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
“Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova”. Papa Francesco pregava così la Madre del Divino Amore, l’11 marzo, in un video trasmesso prima della Messa celebrata senza fedeli dal cardinale vicario per la diocesi di Roma Angelo De Donatis, nel santuario romano della Madonna del Divino Amore, per chiedere la fine della pandemia che aveva da poco iniziato a mietere vittime in Italia e nell’Urbe.
11 marzo: la preghiera del Papa alla Madre del Divino Amore
“Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio – proseguiva l’invocazione del Papa, davanti alla copia dell’’immagine miracolosa venerata nel santuario sulla via Ardeatina, portata nella biblioteca del Palazzo apostolico - Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo”. Nel santuario affidato agli Oblati, Figli della Madonna del Divino Amore, il rettore don Gerardo Di Paolo, i sacerdoti, le religiose e i seminaristi hanno poi recitato ogni giorno questa preghiera, memori anche della visita che Francesco fece, il 2 maggio 2018, al Santuario.
Il rettore: più volte ha salvato chi La supplicava
E domani, alle 17.30, anche dall’antico santuario del 1745, al quale nel 1999 si è aggiunto il nuovo, inaugurato e dedicato alla Madonna da san Giovanni Paolo II, si eleverà la preghiera del Rosario, in comunione e in collegamento video con il Pontefice nella Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani e con decine di santuari di tutto il mondo. Tutto questo grazie all’iniziativa “Tutti uniti con Papa Francesco per la preghiera del Rosario, insieme ai Santuari del Mondo, per chiedere alla Vergine aiuto e soccorso nella pandemia”, promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Il rettore, don Gerardo Di Paolo.
R. - Noi del Santuario della Madonna del Divino Amore sia le comunità che vivono qui, i sacerdoti, le suore, i seminaristi ma anche tutti i fedeli che stanno già tornando numerosi qui a rendere omaggio alla Vergine Santa, siamo molto lieti di unirci al Santo Padre per questo momento di preghiera di respiro mondiale. Ci troveremo collegati all'interno del Santuario antico che ci fa vedere la bellissima immagine che qui è custodita di Maria Madre del Divino Amore, Sposa dello Spirito. Con quale spirito? Certamente quello di condividere insieme una supplica, perché questa diviene la preghiera che faremo, una supplica alla Vergine Santa perché ci sostenga, perché ci aiuti, in questo momento di grande difficoltà che coinvolge tutta la Terra. Come sappiamo il Santo Padre ha compilato una preghiera, indirizzandola proprio alla Madonna del Divino Amore e pronunciandola la prima volta proprio Lui, davanti a questa bellissima immagine che era stata trasferita, una copia ovviamente, nella biblioteca dove lui tiene l'incontro dell’Angelus settimanale. Quella preghiera l’ abbiamo recitata tutti i giorni, unendoci al Papa, in questa supplica alla Madonna. Questo santuario nasce proprio da un gesto miracoloso compiuto dalla Vergine Santa.
Nella preghiera che il Papa ha composto alla Vergine, Le ricorda: “Sai Tu di cosa abbiamo bisogno”. Come dare un senso, anche attraverso la preghiera, a Maria e al Signore, a questo periodo di difficoltà e dolore?
R. – Sembra quasi che la storia del Divino Amore in qualche modo ci aiuti a rientrare in questo tipo di espressività. “Tu sai, Madre, di cosa abbiamo bisogno”. Ecco perché la Madonna del Divino Amore si è dimostrata attenta, con un gesto di liberazione, verso quell’ antico pellegrino. Nel lontano 1740 antico Pellegrino ci regala questo Roma passando attraverso la campagna romana si ritrovò ai piedi di questa torre ormai semi diroccata, e su questa torre era dipinto questo affresco, di antichissima data, risale al dodicesimo, tredicesimo secolo, si dice che sia del Cavallini della scuola di Giotto. Questo pellegrino fu assalito improvvisamente da cani pastori, perché in questi ruderi trovavano rifugio dei pastori con le loro greggi. Fu assalito in modo molto aggressivo: ebbe soltanto la forza di alzare lo sguardo e lo incrociò con lo sguardo della Madonna che era dipinta sulla torre. Gli uscirono anche dalla bocca queste parole: “Grazia Madonna! Aiutami, liberami!” e miracolosamente questi cani si ammansirono all'improvviso e furono sospinti lontano da lui quasi da una forza misteriosa. Questo episodio è stato condiviso subito con i pastori stessi che erano rimasti quasi sorpresi che quello sconosciuto fosse ancora vivo e raggiunge il Vaticano. Da lì a poco si costruisce il santuario, e l’immagine viene posta all’interno. E da lì inizia l’avventura di questo luogo, che conta innumerevoli grazie. Veramente la Madonna, dopo il primo miracolo, rinnova le sue grazie e le distribuisce a tutti quelli che ricorrono a lei. E questa attenzione, con una risposta concreta, l’ha rinnovata anche in occasione dell'ultima guerra. Perché i romani sono coì affezionati alla Madonna del Divino Amore perché hanno goduto di un intervento straordinario, a dir poco, nell'ultima guerra.
Roma era assediata dai nazisti, erano stati minati tutti i ponti, e avevano giurato di non lasciarla, di non volerla cedere così a cuor leggero agli alleati che ormai avanzavano da Sud e venivano verso la città. Quindi la richiesta fu unanime, coinvolgente. Tutto il popolo, decine di migliaia di persone che erano qui in città, si recarono prima a San Lorenzo poi a Sant'Ignazio, che era più grande, più capiente, per raccogliere tutti quelli che andavano a supplicare la Madonna chiedendo la liberazione della città. Pio XII che era segregato in Vaticano, si unì a questa ansia, a questa preghiera. Non potendo andare personalmente delegò il suo segretario che era Montini, il futuro Paolo VI, e quel miracolo è avvenuto. Nottetempo, le truppe naziste hanno lasciato la città, dirigendosi verso il nord, proprio poche ore prima che arrivassero le avanguardie degli alleati. La sensazione di stupore fu condivisa da tutti e fu unanime di ringraziamento. Sappiamo che poi lo stesso Papa Pio XII, a distanza di una settimana, si recò a Sant'Ignazio e proclamò la Madonna del Divino Amore salvatrice dell’Urbe, nuova salvezza del popolo romano.
In questa ottica possiamo veramente dire che la preghiera rivolta a Maria trova un suffragio straordinario. Lei che più volte è già intervenuta favore non solo del popolo di Roma, ma a beneficio di chiunque gli rivolge una supplica, in questo momento è il mondo intero che si inginocchia ai suoi piedi e chiede di essere ascoltato ed esaurito. Quest'ansia che chiede liberazione, noi la troviamo raccolta in questa preghiera, che in fondo è veramente una supplica alla Madonna perché ci aiuti, ci sostenga e ci sollevi da questa pandemia, chiedendo al Signore di restituirci quella gioia che è venuta meno.
In questi mesi di chiusura del Santuario, i devoti come hanno fatto sentire la loro vicinanza alla Madonna del Divino Amore?
R. – Nel periodo del lockdown è stato impossibile per i fedeli raggiungere il santuario. E per noi che siamo qui, abituati a vedere tanta gente che arriva, tanti pellegrini, a vivere tante celebrazioni, ad accogliere tante persone, amministrando il sacramento della Riconciliazione , la celebrazione dell’Eucaristia e gli altri sacramenti, siamo rimasti un po' desolati. Ci sembrava una visione irreale. Siamo stati fortunati di poter essere collegati tutti i giorni con la trasmissione della Santa Messa su TV2000 e poi attraverso le telefonate. C’è stato un costante squillo del telefono, con gente che chiedeva di ricordarla al Signore, di pregare per loro, e per le loro particolari intenzioni. Ed erano suppliche, richieste di preghiere ma anche di ringraziamento per delle grazie.
Cosa chiedevano nelle loro preghiere, e cosa chiedono adesso?
R. – Chiedevano aiuto, protezione, essere protetti nelle loro famiglie, proteggere i loro figli, i loro cari. Uno sguardo protettivo, un'azione protettiva da parte della Madonna. Come se chiedessero a noi: aiutateci a trovare riparo sotto il grande manto d'amore e di misericordia della Vergine Santa.
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