Sorrentino e Zuppi: la prospettiva cristiana per superare lo smarrimento
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
“Nel buio della prova che stiamo vivendo appaiono dei fili di luce che possono darci il segno di una speranza da intercettare e costruire”. Il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, pensa soprattutto all’impegno messo in campo nel nostro Paese nella fase acuta dell’emergenza. Il suo ultimo libro intitolato ‘Crisi come grazia. Per una nuova primavera della Chiesa’ è stato presentato oggi presso il Sacro Convento di Assisi. Hanno illustrato questo volume il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, il professore di sociologia all’Università di Roma Tre, Luca Diotallevi e il caporedattore centrale del Tg1, Piero Felice Damosso.
Scegliere e cambiare
Il libro è stato scritto prima della pandemia, sebbene ‘in corsa’ sia stato aggiunto un capitolo dedicato a questo periodo. Senza sottovalutare le vittime che il virus continua a provocare, nelle pagine si staglia un percorso concreto per affrontare la fase attuale segnata da un generale smarrimento a diversi livelli. “Questo è un tempo opportuno per capire, per cambiare e per scegliere”, afferma il cardinale Zuppi parlando della possibilità di costruire un modo migliore e di aiutarlo a guarire dai tanti virus che creano sofferenza alla vita degli uomini.
Alimentare la speranza
Zuppi ricorda le parole di Francesco. “Anche il Papa - afferma - ha detto che non c’è nulla di peggio che non fare tesoro dell’esperienza della pandemia”. Quale è dunque la vera sfida per il futuro immediato? Senza dubbio la speranza, nonostante l’angoscia, la paura e la tristezza. “Tutte le fragilità e le ingiustizie che il virus ha messo in evidenza si possono risolvere”, prosegue il cardinale esortando a guardare alla speranza come qualcosa che sia capace di difendere il futuro dallo scetticismo e dalla rinuncia.
La prospettiva cristiana
“La speranza, però, deve essere organizzata”, sottolinea monsignor Sorrentino che avverte: “non basta dire che andrà tutto bene. A questa affermazione augurale deve corrispondere un fondamento, che per noi cristiani è l’amore di Dio, la nostra fede, ma anche l’impegno al quale ci sottoponiamo”. Andare avanti significa dunque rimboccarsi le maniche. “Soprattutto - aggiunge -vuol dire guardare in faccia le varie criticità e poi trovare la coralità necessaria per poterle affrontare”.
La responsabilità e la relazione
L’invito è di non trascurare vantaggio derivanti dalla prospettiva cristiana fondata sull’amore universale. “Questo - per il cardinale Zuppi - consente di avere interesse e desiderio nei confronti di un bene che raggiunga tutti”. Un atteggiamento fondamentale per capitalizzare gli insegnamenti della quarantena. “Abbiamo imparato che ognuno è responsabile dell’altro. Inoltre, abbiamo capito quanto è decisiva la comunicazione proprio per non essere soli. E soprattutto per la Chiesa questo significa scegliere di essere vicini e di costruire legami di comunità che vincano la tentazione dell’isolamento e dell’individualismo”.
Il ritorno alle origini
Parlando del principio di fraternità basato sulla paternità di Dio tipico della cristianità, monsignor Sorrentino evoca la vita delle prime comunità cristiane come uno spirito da recuperare per superare ciò che il libro definisce ‘il triangolo della crisi’ che riguarda il pensiero, le relazioni e la solidarietà. “La forza della comunione interiore era l’internet del tempo”, afferma il presule ricordando il successo della Chiesa primitiva malgrado le difficoltà di comunicazione che ha dovuto affrontare.
Le piccole comunità
Per il vescovo di Assisi c’è una via d’uscita concreta e praticabile ed è rappresentata dalle piccole comunità che si riuniscono attorno al Vangelo testimoniando un nuovo slancio evangelizzatore. Lo dimostra ciò che sta succedendo nella diocesi di Assisi attraverso le ‘famiglie del Vangelo’. “Stiamo vedendo - conclude - come questa forma di ricomposizione e ritessitura della vita ecclesiale abbia un grande risvolto non soltanto all’interno della Chiesa, ma ha anche intorno alla Chiesa”.
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