Sudafrica, Giornata della Gioventù on line. Vescovi : sappiate spiccare il volo!
Isabella Piro - Città del Vaticano
Una festa che si svolgerà on line, attraverso Facebook, a causa della pandemia da coronavirus che vieta gli assembramenti, ma non per questo meno gioiosa e carica di significato. “Credete e sappiate volare come le aquile!” è questo l’incoraggiamento che contiene la lettera di monsignor Victor Phalana, presidente della Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale sudafricana (Sacbc), indirizzata ai giovani per questa Giornata.A loro il presule chiede di non arrendersi, di non perdere la speranza, di perseverare di fronte alle tante sfide che la vita presenta loro. Senza dimenticare l’esempio chi li ha preceduti, come i giovani studenti che, proprio il 16 giugno 1976 – scrive il presule - diedero vita alla rivolta anti-segregazionista di Soweto che poi portò alla sconfitta dell’apartheid. I sacrifici di quei giovani di 44 anni fa, si legge nella missiva, “non sono stati vani” ed hanno contribuito a cambiare “la storia e il destino” del Sudafrica. Di qui, l’insegnamento che i ragazzi di oggi possono trarne, tratto dal Vangelo di Giovanni: "Non c'è amore più grande che dare la vita per i propri amici" (Gv 15,13)”. “Possa questo essere il vostro ideale - chiede Monsignor Phalana ai giovani - quando affrontate una qualsiasi delle tante sfide quotidiane”.
Le sfide del mondo giovanile
E di sfide il presule ne ricorda alcune, innanzitutto quella della disoccupazione che colpisce “il 30 per cento dei giovani tra i 16 ed i 24 anni e il 46 per cento dei ragazzi tra i 25 e i 34”. A tutti costoro, Monsignor Phalana dice: “Vi incoraggio: non arrendetevi ora. Discernete le opportunità, consultate i vostri mentori ed i vostri assistenti spirituali perché il tal modo potrete passare dall’essere alla ricerca di un lavoro all’essere creatori di posti di lavoro”. Al contempo, il vescovo sudafricano si appella al governo affinché attui “interventi coordinati” per formare i giovani in modo adeguato.
Avere coraggio di fronte alle difficoltà
Guardando, poi, al mondo studentesco, i cui progetti “sono stati deragliati dal virus Covid-19”, il presule esorta i ragazzi a “non cedere allo scoraggiamento”, perché la pandemia è solo “una battuta d’arresto temporanea”. Lo stesso è accaduto agli studenti del ’76, ma “nessuno è rimasto indietro: tutti hanno ripreso gli studi”. “La pandemia va affrontata con coraggio”, ribadisce il presidente di Giustizia e pace, invitando i giovani a rispettare le misure sanitarie anti-contagio, ad informarsi in modo adeguato ed a “portare speranza a chi ha paura, ha perso i propri cari o è malato”. Dal virus “si può guarire”, è l’incoraggiamento del presule che chiede ai ragazzi di “confidare in Dio”.
La violenza di genere
Al contempo, la lettera episcopale guarda ad un altro dramma della società sudafricana, ovvero la violenza di genere: “un flagello” la definisce Monsignor Phalana, con “effetti devastanti sulle famiglie e sulla società”. Tale “piaga” va contrastata attraverso una “mobilitazione della gioventù” che “parli ed agisca in favore delle donne”, affinché “la loro dignità ed i loro diritti” siano sempre rispettati. Esortando, quindi, i giovani ad essere agenti di cambiamento nella storia del Sudafrica, Monsignor Phalana conclude: “Siate pronti a sacrificarvi per il vostro successo, perché le difficoltà e i dolori della vita sono lì per dirci che, per raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo spiegare le ali”, proprio come le aquile.
In programma dalle 11.00 alle 12.30 di oggi, la “Giornata della gioventù sudafricana on line” è organizzata dalla Commissione episcopale per l'Apostolato dei laici, in collaborazione con l'Arcidiocesi di Città del Capo. L’evento prevede la celebrazione della Santa Messa presieduta dall'arcivescovo di Città del Capo, Monsignor Stephen Brislin, in diretta sulla pagina Facebook della Sacbc. Seguirà una meditazione tenuta dal vescovo di Umzimkhulu, Monsignor Stanley Dziuba, e da padre Mthembeni Dlamini incaricato della Pastorale giovanile. Il tutto intervallato da intenzioni di preghiera e canti, curati dai giovani delle Arcidiocesi di Pretoria e Durban.
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