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Suor Mainetti: cercare Gesù nel quotidiano, per essere felici

Futura beata, venne uccisa il 6 giugno del 2000. "Eccomi! Signore, perdonale": questa la frase pronunciata da suor Laura mentre veniva colpita. La sua eredità, l'amore per i poveri e le cose più piccole dove, diceva, è possibile trovare Cristo e avere una vita ricca. L'intervista alla postulatrice, Francesca Consolini

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

La Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto il martirio di suor Maria Laura Mainetti e la notizia è stata accolta dal suono delle campane nelle comunità di Villatico di Colico dove è nata, e a Chiavenna, luogo della sua morte. Quasi un canto, uno scintillio di gioia piena come quella incisa nel cuore di questa religiosa delle Figlie della Croce. Il racconto di questa festa, è del vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, che incontrò più volte -anzi, per usare le parole del presule - ebbe "la grande grazia di conoscerla e incontrarla diverse volte". 

Ascolta l'intervista al vescovo di Como

La gioia e il coraggio

"Donna vera e dal cuore puro" la definisce la postulatrice, Francesca Consolini, che però avverte: "non si può comprendere suor Maria Laura se non si comprende il valore che per lei aveva l’essere Figlia della Croce". Scriveva infatti la futura beata: “Come Maria ai piedi della Croce, siamo chiamate ad essere accanto ai ‘crocifissi’ del nostro tempo, per condividere, servire, evangelizzare le povertà che incontriamo sulla nostra strada”. E ancora, "L’importante è fare ogni piccola cosa con fede ed entusiasmo”. Una donna e religiosa capace di affermare che il vero coraggio è "lasciarsi disturbare da Dio", che ci toglie non dagli impegni veri del quotidiano ma dalle occupazioni con cui a volte intossichiamo il nostro cuore.

Ascolta l'intervista alla postulatrice

Una missione per tutti

Nel delineare il carisma, le scelte e l'eredità lasciata dalla testimonianza di suor Maria Laura, Consolini non ha dubbi, "bisogna che a parlare" siano i beati e i santi attraverso i loro stessi scritti. "Perchè ricamarci sopra, e magari male - si chiede con sottile ironia - quando hanno magari composto cose potenti e bellissime?". Ecco allora arrivare all'indirizzo di redazione una mail con un post scrictum, "così facciamo girare un po' di bene". Il mittente è la postulatrice e l'allegato raccoglie alcune riflessioni di suor Mainetti trovate dopo la sua morte. E allora sì, facciamo girare questo po' di bene:

“La tua missione: sei mandata. Non importa se al vertice o in fondo. L’amore potenzia tutto. Umiltà nel lasciarlo agire. La missione consiste essenzialmente nel lasciarsi disturbare. Cioè accogliere, ascoltare, intervenire come e dove si può, coi mezzi che si hanno a disposizione. Non posso non donare, aprirmi agli altri, fidarmi di Dio, morire per vivere di più in Lui. Un sì gioioso ogni giorno a Lui che mi attira, di cui mi fido, a cui mi affido.”

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20 giugno 2020, 12:30